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GIOVANNI BATTISTA PIRANESI A ROMA
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Nella splendida cornice della sede del Pio Sodalizio dei Piceni, martedì 25 Gennaio si inaugura a Roma l’esposizione di opere uniche del maestro veneziano che, tra Illuminismo e Romanticismo, influenzò le arti figurative del suo tempo.
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di Sabina Galandrini
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Sono più di 80 le acqueforti di Giovanni Battista Piranesi appartenenti alla collezione della Biblioteca Comunale di Fermo da ammirare in una grande mostra a partire dal 25 gennaio fino al 14 febbraio 2005, nella Sala Capitolare del complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, a Roma.
A mettere in mostra una parte del suo patrimonio artistico è la città di Fermo che, attraverso questo autentico tesoro della sua Biblioteca, testimonia l’impegno di continuare a diffondere un importantissimo patrimonio comune.
Oltre al successo dell’esposizione, nel 2003, nella stessa città marchigiana, la mostra di Roma è già approdata in Spagna a La Coruna, poi alla Calcografia Nazionale di Madrid e, infine, a Santander dove è stata accolta con grande entusiasmo dalla stampa internazionale.
Curata dal professor Sandro Pazzi, la rassegna comprende opere che appartengono quasi all’intera attività artistica di Piranesi, dal 1743 fino oltre il 1770, e rappresentano, in un affascinante ed esauriente itinerario cronologico, la profondità della sua ricerca straordinaria e lo spessore innovativo della sua intensa attività. Dal suo arrivo a Roma nel 1740, alla sua prima raccolta di incisioni “Prima Parte di Architetture e prospettive”, di cui è possibile ammirare in mostra un esempio di rara bellezza come la tavola delle “Ruine di Sepolcro antico posto dinanzi ad altre ruine d’un Acquedotto pure antico…” a “Invenzioni Capricci di Carceri” (1746), alle “Antichità Romane de Tempi della Repubblica e de’ primi” del 1748.
Seguono, cronologicamente, nel 1750 “Opere varie di Architettura prospettive grotteschi” “Antichità sul gusto degli antichi Romani” “Camere sepolcrali degli antichi Romani le quali esistono dentro e fuori Roma” e “Magnificenze di Roma”, composto di trentaquattro vedute, pubblicato da Bouchard. Del 1757 è, poi, la pubblicazione delle “Lettere di giustificazione” scritte a Lord Charlemont.
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La mostra è anche una sorta di racconto della vita di Piranesi e delle sue vicende; i suoi riconoscimenti nel 1757 dai quali viene nominato membro onorario della Società degli Antiquari di Londra (Society of Antiquarians) e la sua elezione nel 1761 di accademico dell’Accademia di San Luca per arrivare, negli ultimi anni, all’attività incisoria, svolta in collaborazione con i suoi figli, che gli ha dato più fama di quanto ne avesse avuta con l’architettura ed alla pubblicazione, nel 1769 di “Diverse maniere d’adornare i cammini ed ogni altra parte degli edifizj desunte dall’architettura Egizia, Etrusca, e Greca con un Ragionamento Apologetico in difesa dell’Architettura Egizia, e Toscana”, con dedica al Cardinale Rezzonico. Delle ripetute visite effettuate ad Ercolano, Pompei e Paestum riesce, infine, a disegnare i templi, ma non riuscirà a stampare tutte le lastre prima della morte.
L’artista aveva iniziato la sua formazione a Venezia, studiando disegno, architettura, scenografia, incisione; la completerà poi a Roma dove giunge giovanissimo e dove resterà fino alla morte. Sarà proprio il contatto con la grandiosità della Roma antica a offrirgli lo stimolo per un sentimento artistico sempre più coinvolgente, che finisce con l’abbracciare tutta la sua vita e la sua attività in un’unica direzione: la ripresa di tutti i monumenti e i ruderi antichi per tramandarne ai posteri la grandezza attraverso un repertorio grafico vastissimo, di migliaia di esemplari. Le sue incisioni riscuotono, fin dall’inizio della sua carriera, grande successo e si diffondono, in Italia e in Europa, tra artisti, amatori, collezionisti. A questo compito divulgativo e storico l’artista unisce l’emozione e il rimpianto per una bellezza e un’armonia per sempre perdute.
A metà, quindi, tra Illuminismo e Romanticismo, Piranesi anticipa i tempi influenzando le arti figurative anche in Francia e in Inghilterra nel successivo Ottocento.
Roma. 25 Gennaio – 14 Febbraio 2005. Complesso Monumentale di S.Salvatore in Lauro
Orario visite(esclusi i giorni festivi): Mattino: 10.00 – 13.00 Pomeriggio: 16.00 – 19.30
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(24/01/2005)
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