I MISTERI DELLA LUNA. IL CONCEPIMENTO SU MISURA
Tratto da NATURA&BENESSERE n 11 Nell’alto medioevo l’uomo era considerato come la proiezione dell’intero universo. Anche la medicina allora si configurava come la scienza dell’esegesi spirituale di tutto il creato, dal macrocosmo al microcosmo. Sullo sfondo di una simile visione del mondo vanno visti ed interpretati anche tutti gli avvenimenti della vita quotidiana: la nascita, la morte, le malattie, la sessualità...
di Marie - Noelle Urech
Sebbene tutto il medioevo sia stato attraversato da correnti sessuofobiche che hanno trascinato la donna verso un vero e proprio processo di demonizzazione, la storia della medicina – come risulta dalle fonti – offre, però, un quadro ben diverso. Nell’alto medioevo, infatti, era assolutamente scontato che sia i medici sia le persone comuni potessero parlare pubblicamente di erotismo e di sessualità. Il mistero del sesso non era avvolto da una cortina di silenzio, le scene di amore non venivano censurate e nessuno considerava oscene le raffigurazioni delle parti intime. La fisiologia e la patologia del comportamento sessuale venivano esposte pubblicamente in tutti i dettagli come si evince anche dalle conoscenze del medico medievale Ildegarda di Bingen.

Nel suo trattato “Causae et curae” Ildegarda dimostra una perfetta conoscenza della fisiologia femminile e un atteggiamento positivo riguardo ai rapporti sessuali; indica i rimedi contro l’impotenza e la sterilità, ma anche contro l’eccesso di ardore sessuale e contro il climaterio. Con il linguaggio immaginifico e metaforico del medioevo ella paragona il desiderio femminile “ad un fuoco di legna che si spegne rapidamente, al contrario il desiderio sessuale maschile è come il mite calore del sole che produce frutti”. Riporta anche una perfetta descrizione dell’orgasmo femminile, forse la prima documentata della storia: “Il vento della passione raggiunge dapprima l’utero, che è appeso all’ombelico, ed eccita il sangue poi giunge al ventre attraverso un’ampia apertura dell’utero”.

L’aspetto più innovatore ed originale del trattato, però, sono i commenti di Ildegarda circa l’origine spirituale del concepimento e dell’amore, nonché le interazioni tra l’energia maschile e quella femminile. Così ella descrive la formazione dell’embrione che risulta dalla miscela “in utero” del seme maschile e della “spuma” femminile: “ quattro umori che lo compongono si coagulano e danno la forma umana con l’apparizione, nel corso di una luna, del midollo spinale e delle ossa. Dopo Dio manda all’embrione un soffio vitale che lo anima e lo fa sbocciare come fiore al sole. e sarà la stessa forza eterna che aprirà il corpo della madre per fare uscire il figlio dal suo seno!”.

Per quanto riguarda il concepimento, inoltre, Ildegarda di Bingen spiega dettagliatamente come i trenta giorni della luna possono influenzare il temperamento del bambino. La tipologia lunare dei temperamenti ci sorprende per il suo scopo preventivo in quanto Ildegarda esorta la coppia a concepire i figli in piena consapevolezza e responsabilità e ad astenersi dai rapporti sessuali nelle fasi lunari che potrebbero portare a generare una creatura debole o con qualità negative. Invita, così, i coniugi a seguire la Luna al fine di scegliere il momento del concepimento nelle fasi che promettono qualità caratteriali positive.


Ecco come descrive le caratteristiche caratteriali di “chi viene concepito nella seconda luna, se è maschio, possiede una viva fantasia e una mente ampia per il sapere e un indole saldo; sarà trattato con rispetto dai suoi simili, ma quando vi sarà motivo di temere si lascerà prendere facilmente dal panico… Se è femmina, sarà assennata e ricercherà molte cose, sarà operosa e si preoccuperà di sé e degli altri, e vorrà essere amata, ma non potrà esserlo; sarà tormentata dalla malinconia e si scoraggerà facilmente…”. Ed ancora: Chi viene concepito nell’undicesima luna, se è maschio, sarà collerico e infelice, non amerà le donne e non sarà sano nel corpo, né vivrà a lungo. Se è femmina, sarà collerica, operosa e maldicente, e tuttavia proba; sarà facilmente colpita da una grave infermità, ma ritroverà presto la salute, e tuttavia non vivrà a lungo”.

Ai nostri giorni è abbastanza raro che una madre conosca il giorno esatto del concepimento. Per calcolarlo si potrebbe ricorrere, ad esempio, ad un calendario perpetuo reperibile nelle biblioteche, ma è anche opportuno sapere se il ciclo mestruale è regolare e quanti giorni dura. In genere, la durata di una gravidanza normale è di 267 giorni dal concepimento; in pratica, se il parto è avvenuto a termine, basterebbe andare indietro di 267 giorni per individuare il giorno esatto del concepimento. Secondo le statistiche, però, solo il 4% dei bambini nasce a termine; la media sale al 26% se si tiene conto di uno scarto di 7 giorni prima e dopo il termine previsto. Il 66% dei bambini, invece, viene al mondo entro 3 settimane dal termine previsto; quindi sono ben poche le donne che possono individuare il giorno preciso del loro concepimento, almeno che non si rivolgano all’astrologia…

L’antica conoscenza della Vita e dei suoi cicli è stata infatti tramandata dall’astrologia, scienza facente parte delle sette arti liberali: il corpus della formazione del medico fino al XVII secolo. Accomunate nella iatro-mathematica , l’arte di guarire le malattie consultando gli astri, l’astrologia e la medicina hanno camminato a braccetto per secoli finché entrarono in conflitto a causa dei precetti della meccanica newtoniana. E’ interessante rilevare il fatto che l’astrologia non fu ripudiata con la prova scientifica che le sue premesse fossero false, bensì in base alla sua “incompatibilità” con i dogmi materialistici del nuovo paradigma scientifico.


L’astrologia risponde appieno al senso della parola greca kosmos che descrive l’universo ordinato intelligentemente e connesso intimamente con l’uomo che ne è parte integrante. Ciò che succede fuori, nel firmamento, ha una stretta correlazione con il nostro universo interiore, con il nostro corpo e con le nostre azioni. Infatti, l’odierna astrologia evolutiva fornisce vari metodi basati sulle lunazioni per determinare non solo il sesso, ma anche la memoria energetica ed emozionale che lascerà un segno sul nascituro: ad esempio, risalire al novilunio prenatale che apre il mese lunare in cui si verifica la nascita. Potremmo paragonare il novilunio natale alla “prefazione del libro della Vita” che inizia la storia individuale di ognuno di noi.


L’astrologo e filosofo Dane Rudhyar, nel 1944, individuò questa fase lunare come la congiunzione simbolica delle immagini archetipiche del Padre e della Madre esistenti in ogni essere umano: una loro convergenza, non necessariamente armonica, su valori o tematiche di vita identificabili nel segno zodiacale che accoglie il novilunio prenatale. Prova di ingresso nella vita, il novilunio natale dà indicazioni sulla natura più profonda del bambino e sulle sovrastrutture emozionali cui è incline. La conoscenza dei noviluni prenatali permette di stabilire con notevole precisione i “patterns” o modelli comportamentali del bambino.

Altri studi in corso per indagare la correlazione tra i noviluni prenatali e le matrici “perinatali” sono condotte da vari anni dallo psichiatra praghese Stanislas Grof. Pioniere della Psicologia Transpersonale, Grof ha dedicato anni di sperimentazioni cliniche alla vita intrauterina e alla nascita connesse a precise strutture esperienziali che determineranno il carattere e il comportamento dell’individuo: le cosiddette “matrici perinatali”. Inoltre, Grof, la cui autorità è indiscussa in ambito scientifico, ampliò la sua ricerca al significato dei cicli dei pianeti e al loro impatto sul subconscio dei suoi pazienti. Insieme all’astrologo Richard Tarnas ha portato avanti una ricerca, intitolata Psiche e Cosmos, presso il California Institute of Integral Studies. Scopo della ricerca è la dimostrazione della sincronicità tra eventi planetari e processi della coscienza, chiamati stati olotropici.

Tutti questi studi ci riconducono, dunque, alle origini: da sempre esistono un’antica scienza e una tecnologia spirituale dell’essere umano che sono state abbandonate a favore di una visione dell’uomo e dell’universo formatasi sull’idea della “separazione”. La riscoperta delle connessioni sottili tra l’uomo-microcosmo e l’universo-macrocosmo è una grande sfida che si propone all’uomo moderno riportandolo alla responsabilità che egli ha nei confronti di se stesso e degli altri, come, ad esempio, nell’essere cosciente nell’atto di concepire e di manifestare la Vita, preconizzato da Ildegarda di Bingen.


(08/07/2005)