Eccoci qua, siamo arrivati. Palme, piscine, spiagge finte e casette di compensato. Benvenuti nell’angolo di paradiso della California, dove sorridere con un cocktail in mano è il massimo della felicità, dove splende sempre il sole. Benvenuti a O.C. Come? O.C., Orange County, ridente cittadina sulla costa del Pacifico il cui nome ha dato il titolo al serial-TV più seguito dagli adolescenti di tutto il mondo, comparso per la prima volta un anno fa negli USA sulla Fox e approdato lo scorso settembre su Italia1.
Ryan (Benjamin McKenzie) è un ragazzo ribelle ma brillante e soprattutto biondo. In seguito al suo arresto per furto d’auto, il suo difensore d’ufficio Sandy Cohen (Peter Gallagher) lo tira fuori di prigione e lo ospita a casa per il week-end. Da questo momento in poi la vita della famiglia Cohen, e dei loro innumerevoli amici, cambierà e niente sarà più come prima nella ricca cittadina della California. Se non fosse per il fatto che nulla accade davvero in ogni episodio del telefilm.
Ogni puntata ruota attorno ai vestitini lindi delle belle bambole truccate a pennello, che a parte la fatica di buttarsi da un divano all’altro non fanno veramente di più. Il college è un effimero passatempo quotidiano, ci si va al mattino per incontrare le due donne o i due uomini che ogni uomo e ogni donna hanno rispettivamente a disposizione. I rettangoli sorpassano sempre più frequentemente i triangoli, almeno per sforzarsi di creare una specie di intrecci mal riusciti, visto che tra antagonisti si va così d’accordo da diventare puntualmente amici per la pelle. Le due rivali che avevano iniziato a lottare per lo stesso uomo, infatti, decidono di smettere già a metà del primo episodio. Troppo faticoso. Meglio conquistare in due l’obiettivo, d’altronde si sa, gli Americani vanno matti per il lavoro di squadra. Come si dice, l’unione fa la forza e tra i due litiganti…il terzo se li gode tutti e due.
Insomma, di coppie che si scoppiano scambievolmente abbiamo ormai un’ampia “letteratura” di telenovelas che proseguono imperterrite da anni oltrepassando il migliaio di puntate, ma qui gli scambi non sono soltanto tra coetanei. I flert tra mamma e amico della figlia, nonna e amico del nipote si consumano irrefrenabili. In ogni caso la principale attività resta l’organizzare party. Il party è un po’ la massima aspirazione, lo scopo ultimo della vita di ogni personaggio. I cinquantenni organizzano party per sentirsi ancora giovani, i giovani attendono i party con trepidazione per conoscere finalmente l’anima-gemella-della-settimana. Zie trasgressive spuntano fuori dal nulla insieme a una miriade di spasimanti, mentre si sprecano matrimoni per soldi e soldi per matrimoni.
L’ultima puntata? E’ andata in onda mercoledì scorso chiudendo il sipario di questa prima serie (e chissà quante altre ce ne saranno…) ed è stata piena di “colpi di scena”. Theresa (Navi Rawat), una delle due ragazze di Ryan, ha la conferma di essere incinta e in un primo momento decide di abortire. Marissa (Mischa Barton), l’altra ragazza di Ryan, si trasferisce malvolentieri nella nuova e sontuosa villa che Caleb ha costruito per Julie, sua madre, disapprovando apertamente sia il matrimonio della madre che la nuova unione fra il padre e Hailey (Amanda Righetti). Kirsten (Kelly Rowan), moglie di Sandy, induce Theresa a riflettere attentamente sulla sua decisione e la ragazza sceglie di tenere il bambino. Pur non essendo Ryan convinto della paternità, decide di fare i bagagli e di tornare a Chino con Theresa per garantire un futuro migliore al bambino, lasciando Marissa disperata ad affondare il suo dolore nell’alchool come ai vecchi tempi. Seth (Adam Brody), migliore amico di Ryan nonché figlio di Sandy e Kristen, in un primo momento cerca di vendere la sua barca per aiutare economicamente Ryan. Ma visto che non ci riesce e si ricorda di avere una barca, capisce di essere di nuovo solo e, scritte due lettere per i genitori e per Summer (Rachel Bilson), una delle sue ragazze, parte verso Tahiti, sogno nel cassetto.
|
|
Interessante!…ma non c’è qualcos’altro da vedere stasera? Eppure i numeri della cabala audience-iana tornano a cantare. A quanto pare il telefilm, diventato un cult tra i giovanissimi, nell’agosto 2003 negli Stati Uniti ha coinciso subito con un boom di ascolti raggiungendo circa 10 milioni di telespettatori a puntata nel difficile periodo estivo. Non solo, ma in Italia si parla di circa il 12% di share e di oltre 3 miloni di telespettatori con picchi di 4 milioni, una vittoria considerando la restante programmazione del mercoledì sera: partite di Champions League, Affari tuoi e Incantesimo.
Effettivamente se facciamo un giro tra le scuole non si parla d’altro. I quindicenni vanno a letto più tardi il mercoledì sera per parlarne la mattina successiva, si scambiano mail, creano forum sul web.
Nuova Dawson’s Creek mania? Alcuni sostengono di sì. In realtà è alquanto bizzarro pensare che sia possibile rimpiazzare così in fretta un mondo quasi poetico qual’era quello di Dawson, a soli pochi mesi di distanza dalla parola FINE apparsa tra i titoli di coda dell’ultimo episodio. Logicamente verrebbe da pensare che ci vorrebbe qualcosa di molto migliore per dimenticarlo… a meno che non possiamo parlare di due diverse generazioni delineatesi nel giro di un anno!
E’ difficile capire. Restano i fatti a parlarci di liceali che si lasciano appassionare da finzioni-finte, accontentandosi di un mordente banale se non inesistente, di narrazioni assenti scomparse nel vuoto di un’invenzione. E non c’è cosa più triste di avere la possibilità di creare, e creare il vuoto.
A noi verrebbe da chiedere a tutti gli accaniti spettatori: ma esiste davvero O.C.? Perché forse non esiste neanche nella fantasia, forse brancola nel nulla. Loro probabilmente ci volterebbero le spalle, da bravi quindicenni sicuri di tutto. Segno che qualcosa sta cambiando?…
|
|