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DISINNESCARE LA RABBIA. E SAPER REAGIRE AD ESSA
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TRATTO DA ESTETICAMENTE N. 5
Reprimere la rabbia, si sa, fa male alla salute… è anche vero, però, che l’incapacità di controllarla può, talvolta, degenerare in dramma. Che fare, quindi, quando la collera incalza?
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di Luigi Mastronardi
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Quando siamo arrabbiati avvertiamo chiaramente un disagio e una tensione crescente che sentiamo di dover “scaricare” al più presto per ritrovare uno stato di benessere. In quanto insita nella reazione primordiale di lotta e di fuga, la rabbia è radicata nei fondamentali meccanismi della sopravvivenza; essa, come il dolore, turba il nostro stato di equilibrio per avvisarci di qualche minaccia e per permetterci di attaccarne la fonte.
Tuttavia, anche se a volte può essere indispensabile per sopravvivere, nella maggior parte dei casi, cedere ai nostri impulsi ostili, “scaricare” su chi ci sta di fronte la tensione del momento, non è affatto utile né tantomeno ha l’effetto di produrre benessere; anzi, a lungo andare, l’espressione frequente della rabbia può portare alla distruzione dei rapporti.
Poiché il più delle volte la rabbia nasce da incomprensioni o da esagerazioni, è poco probabile che con scoppi di collera si possano risolvere i problemi: al contrario rischiamo di aggravarli. Inoltre, nel caso di rapporti affettivi importanti, le ferite che si infliggono in momenti di rabbia continueranno a far male per molto tempo e tenderanno a creare un circolo vizioso di offese e ripicche che finiranno per deteriorare il rapporto.
È importante poter manifestare il fastidio e la sofferenza che un determinato comportamento ha provocato in noi, ma è fondamentale riuscire a farlo nel modo più adeguato affinché tale manifestazione possa accrescere il nostro benessere.
Spesso la rabbia nasce da fonti interiori. Allora, come prima cosa, cerchiamo di capire davvero perché siamo arrabbiati.
Un’automobile che ci impedisce di uscire dal parcheggio ci fa diventare folli di rabbia? Certamente è una cosa che infastidisce ma, a meno che non stiamo vivendo una situazione di emergenza, non costituisce certo una minaccia alla nostra sopravvivenza.
Ad ognuno possono venire in mente episodi in cui ci si è sentiti “arrabbiatissimi” senza che ci fosse nessuna minaccia effettiva (qualche minuto di ritardo, un saluto negato, etc.).
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In realtà spesso la rabbia viene scatenata dalle nostre interpretazioni delle azioni dell’altro, dai significati simbolici che vi attribuiamo.
Ad esempio posso pensare che il proprietario dell’auto che mi ostacola non ha alcun rispetto per me, non ha pensato affatto al fastidio che mi poteva arrecare, che è un prepotente, ecc. Questa catena di pensieri, che spesso si susseguono in modo automatico e inconsapevole, non fa altro che aumentare la mia rabbia, per cui quando finalmente arriva il proprietario dell’automobile sono pronto ad entrare in colluttazione con lui, con tutte le conseguenze negative del caso (tra cui perdere ancora più tempo).
Perciò, quando cominciamo a sentirci in collera, chiediamoci: La mia rabbia è obiettivamente giustificata? È adeguata alla situazione che sto vivendo? Può dipendere da particolari significati che sto attribuendo al comportamento di chi mi sta di fronte? Può dipendere dai pensieri che si stanno susseguendo nella mia mente? Se mi sto arrabbiando con una persona importante per me, è possibile che mi dia una certa soddisfazione trovare qualche motivo per attaccarla (forse mi dà un certo piacere metterla a disagio, ferirla o farla sentire in colpa)?
Una volta che ci siamo posti queste domande, e abbiamo cercato di darvi una risposta, possiamo effettivamente decidere se è il caso di manifestare o meno la nostra rabbia e, soprattutto, in che modo manifestarla.
Qualora avessimo deciso che è il caso di manifestarla e abbiamo chiaro in mente come farlo, è importante valutare i costi e i benefici (a breve e a lungo termine) di questa nostra decisione.
Quindi, chiediamoci ancora: Che cosa guadagnerò comportandomi in questo modo? Che cosa potrò perdere? Esistono dei mezzi migliori per ottenere ciò che desidero?
Spesso, dopo esserci posti tutte queste domande, la rabbia sarà svanita da sola e noi avremo trovato altre soluzioni per far valere le nostre ragioni; altre volte, invece, rimarremo convinti della giustezza dei nostri sentimenti e riusciremo ad esprimere la nostra rabbia nella maniera più adeguata ed efficace.
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(04/09/2006)
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