IL BAMBINO E L'ESTETISTA. DALL'ESTETICA EUBIOTICA ALCUNI CONSIGLI...
Tratto da ESTETICAMENTE N°5 Oggi, fortunatamente, persino i genitori più tradizionalisti sanno bene che la salute psicofisica dei loro figli dipende anche da un fattore estetico e che il ricorso all’estetista non è solo una “cosa da grandi”
di Aldo Evangelista
Non sono passati molti anni da quando difendevo il diritto degli adolescenti, maschi e femmine, ad un’adeguata igiene estetica che prevenisse e controllasse gli inevitabili problemi cutanei della pubertà. In altre parole, difendevo il diritto dei giovanissimi alla consulenza di un’estetista esperta, meglio se un’estetista eubiotica, che li pilotasse tra i marosi della tempesta ormonale. Diritto negato dai genitori nella presunzione che “fosse troppo presto” o che si trattasse di “cose poco serie”.

Il tempo, per fortuna, non passa invano e ha cambiato la sensibilità dei genitori, sempre più attenti all’integrità e alla bellezza della pelle dei loro figli. Hanno accettato l’idea che la salute psicofisica deriva anche dall’aspetto e, pertanto, agevolano il ricorso all’estetista da parte dei figlioli adolescenti, maschi e femmine. Direi, quindi, che la frontiera da superare si è ulteriormente spostata. Si è spostata ai bambini, anzi, addirittura ai neonati…

Dalla sua parte
La presenza, ormai regolare, della futura mamma in un centro estetico dimostra l’evoluzione della reputazione di cui gode la migliore estetica. La pratica di trattamenti eubiotici dolci, quali la ristrutturazione della barriera di permeabilità, che migliora l’elasticità cutanea prevenendo atonia post-parto e smagliature, o i bagni aromatici Talaterm, defaticanti e rilassanti, vero sollievo per la schiena e per le gambe, aiutano a sopportare serenamente gli inevitabili disagi della gravidanza.

Indubbiamente, il momento di maggior conforto per la futura mamma, soprattutto se prossima mamma, è il massaggio. L’Estetica Eubiotica dedica grande attenzione al massaggio della donna incinta, anche in considerazione del fatto che, indirettamente, ad essere massaggiato sarà anche lui (o lei).

Proviamo a vedere, o meglio a sentire, un massaggio dalla parte del bambino. Per essere più precisi cerchiamo di immaginare la percezione che il feto può avere del massaggio che riceve il pancione della mamma. Alla manipolazione, finché c’è spazio a sufficienza, corrisponde il movimento del liquido amniotico; movimento che potrebbe essere percepito come un armonico flusso, un piacevole idromassaggio.

Quando lo spazio diminuisce, il massaggio – alleggerendo le tensioni del tessuto addominale – aiuta il feto a trovare una posizione più confortevole. In questa fase la risposta del feto è sicuramente percepibile; come anche sono percepibili dalla mamma i primi segnali di risposte sensoriali al mondo esterno, particolarmente i suoni che, pur attutiti, arrivano al bimbo che reagisce coerentemente agli stessi. Non a caso, una giovane estetista eubiotica notava come la sua Giulia, nelle ultime settimane di gestazione, si tranquillizzasse ascoltando musiche rilassanti o sentendola cantare.



Benvenuto!
Oggi, fortunatamente, una pratica diffusa permette alla mamma di abbracciare il bimbo appena nato. In effetti, essere espulsi violentemente dal proprio mondo ed obbligati dolorosamente ad imparare a respirare, perdere il contatto con il contenitore caldo e ristretto in cui eravamo raccolti per trovarci persi in uno spazio indefinito e freddo, non deve essere stato piacevole anche se, almeno a livello conscio, lo abbiamo dimenticato.

L’abbraccio della mamma, la sua presenza fisica confortata dal suo ritmo cardiaco così familiare, costituisce un nuovo patto, una nuova promessa d’amore, destinato a durare tutta la vita.
Quest’abbraccio è il primo massaggio che il neonato conosce. Ed è la conferma delle sensazioni che, indirettamente, percepiva durante il massaggio che riceveva la mamma e che, probabilmente, poteva associare ad un maggiore benessere del quale, certamente, beneficiava.

Si comprende, quindi, la raccomandazione rivolta alle neomamme di massaggiare i loro piccoli. Raccomandazione da estendere ai papà che, così, possono recuperare velocemente quei nove mesi di ritardo affettivo che hanno accumulato nei confronti delle loro compagne. La parte più importante del massaggio consiste proprio nel semplice e straordinario fatto di massaggiare il bambino; vale a dire, nel dedicare al piccolo un periodo di tempo di non fare, in pratica un periodo di tempo nel quale si sta con lui per esserci e non “per fare”.

Le manovre sono quelle che il bimbo chiede e che la mamma, certamente, sa donare (il papà, a sua volta, deve sapersi adeguare). Piccoli movimenti degli arti, sfioramenti, presenza tonica e rilassante nel caso di coliche che, quando la temperatura ambientale lo consente, possono essere effettuati a pelle nuda; ideale il momento dopo il bagnetto.

L’argomento, inevitabilmente, mi induce a considerare l’aspetto del cosmetico, nel mio caso, del cosmetico eubiotico. È noto, a chi conosce i cosmetici Sice, che le formule non contengono derivati del petrolio (petrolatum, mineral oil, ozocherite, microcristallin wax, paraffine…), come pure non sono contenuti il sodium laureth e il sodium lauryl solfato tra i tensioattivi, ovvero tra gli emulsionanti ed i detergenti.

Questi ingredienti, pur essendo a tutt’oggi assolutamente legittimi, da qualche tempo, per diversi motivi, sono stati ritenuti irritanti e sensibilizzanti, capaci quindi di produrre alterazioni dell’integrità della cute e delle sue funzioni. L’uso costante, secondo alcuni, potrebbe produrre invecchiamento precoce della pelle se non, addirittura, patologie degenerative. L’estetica eubiotica si limita ad affermare che si tratta di sostanze non biocompatibili, di conseguenza non le utilizza.

Ciò detto, appare in ogni caso sorprendente che, se pure le ipotesi citate fossero solo, appunto, ipotesi, spesso alcune delle sostanze in questione compaiono ancora tra gli ingredienti dei cosmetici per bambini e per neonati. Il detergente che la cosmesi eubiotica propone per il neonato è quello stesso che propone per l’adulto, l’Emulsione Detergente, che è assolutamente privo dei tensioattivi laureth e lauryl solfati e dei petrolati. Nel bagnetto del nostro piccino, dunque, sciogliamo un cucchiaio scarso d’emulsione detergente e lasciamolo tranquillo a godere l’acqua. Se ha già parecchi capelli possiamo utilizzare, contemporaneamente, una punta di Shampoo Emolliente dotato degli stessi elementi di sicurezza. Dopo il bagno, carezziamolo (massaggiamolo), con un velo di Fluido dopo bagno.

Le piccole emergenze. Classico il rossore del sederino: prima che si arrivi alle temute scottature, applichiamo sulla pelle pulita un velo di Cremplus Ortodermica che, anche in questa funzione, conferma la sua capacità di proteggere e lenire. Ai primi segnali di crosta lattea, affrontiamola con un tamponcino di cotone imbevuto nella Sinergia Equilibrante, anche diluita al momento in acqua tiepida, che ammorbisce le concrezioni, rimuovendole senza irritare la cute sottostante.


I bimbi crescono
Gestire l’igiene nell’infanzia non è facile ed è spesso necessario un vero “accanimento cosmetico” per salvaguardare l’igiene dei bambini la cui pelle si sporca facilmente per le attività del gioco e per il sudore frequente; nei bambini, infatti, la pelle non è ancora protetta dalla secrezione sebacea che in questi primi anni di vita è solo latente in quanto non è stata ancora stimolata dagli ormoni sessuali.

La cosmesi eubiotica risolve il problema rendendo non più necessario scegliere tra un’eccessiva detersione, che agevola sensibilizzazioni o dermatiti, ed i rischi “tradizionali” di un’igiene insufficiente.
Nella senescenza, in modo solo apparentemente paradossale, ricorrono problemi analoghi allorché le secrezioni sebacee diminuiscono fino a pressoché scomparire. Ne deriva una fragilità della cute, aggredibile dalle frizioni esterne, per l’assenza di lubrificazione e per la perdita del cuscino adiposo. La detersione eubiotica risponde in modo equivalente a quello proposto per il bambino e, nell’età più avanzata, addirittura a quello indirizzato al neonato.

Da ultimo, ricordo una pratica che ha molto aiutato tanti anziani non più autosufficienti, dalla pelle veramente fragile, per i quali la detersione vera e propria dovrebbe essere limitata alle sole aree inevitabili, mentre il resto della cute, prima di essere lavato con la sola acqua tiepida, dovrebbe essere protetto, nutrito e lubrificato cospargendolo con l’Oleoplus Tono, una dolcissima sinergia di oli vegetali ed aromi. Affermo con convinzione che questa pratica può trasformare un semplice atto infermieristico in un massaggio; in altre parole, in un perfetto atto d’amore.


(14/08/2007)