Irrompe sulla scena tutta la polifonia della Terra Desolata. La folla di voci che attraversano il protagonista, verranno mimate attraverso una tensione vocale tra playback e voce live, ma anche tramite un tentativo continuo di travestimento, che cercherà di dar vita a quella lotta incessante posta a fondamento del teatro stesso: la tensione nell’attore tra soggetto e identità e la sua possibile/impossibile rappresentazione sulla scena.
Il progetto Goldstein rappresenta la Terra Desolata di T.S. Eliot come primo capitolo di una trilogia che mette al bando le istanze rappresentative costituite e le reinterpreta attraverso l’associazione di testi classici della letteratura con i sistemi dittatoriali del Novecento. Il secondo e terzo capitolo verteranno sul Macbeth di Shakespeare (comunismo sovietico) e Eliogabalo o l’anarchico incoronato di Artaud (imperialismo americano capitalista).
Con questo primo atto il progetto Goldstein inaugura la sua battaglia contro il potere come storia, contro la storia come rappresentazione, contro la rappresentazione come arbitraria celebrazione del culto interiore e dei conflitti interni legati all’identità, ponendo a fondamento della sua ricerca estetica teatrale l’incessante lotta che si compie sul corpo dell’attore tra soggetto e identità.
INFO
Sala Orfeo, Via dei Filippini 17/a – Roma
Martedi – venerdi ore 21.30
sabato ore 18.00 e 21.30
domenica ore 18.00
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