COSMETICI
NON SOLO BELLEZZA

"Avvertimento: la sicurezza di questo prodotto non è ancora stata determinata. Possibili effetti nocivi sulla salute".
di Azzurra De Paola
La frase sopra citata non è solo un'introduzione all'articolo, bensì quello che la Food and Drug Administration, cioè l'Ente Federale che regola cibi, medicine e cosmetici, potrebbe inserire sull’etichetta di taluni prodotti in circolazione sul mercato Usa se riuscirà ad implementare una legge - già esistente da sessantasette anni ma mai approvata - che obbliga le case produttrici a specificare quali prodotti non hanno una sicurezza testata clinicamente. Un po' come avviene per le sigarette (con le specifiche dei danni che il fumo può causare), anche i cosmetici ed altri prodotti devono specificare quali danni può addurre l'utilizzo del prodotto nella salute di chi ne fa uso.

La necessità di ricorrere a questa legge è nata in seguito ad uno studio pubblicato dal Environmental Working Group di Washington in base al quale solo 18 su 7500 articoli cosmetici in commercio sono completamente sicuri; finora queste verifiche erano lasciate all'industria cosmetica stessa, ma le statistiche hanno dimostrato che tanta "fiducia" è stata mal riposta.
Tra i prodotti che hanno superato i test di sicurezza pubblicati dallo studio c'è un dopobarba Burberry, il fondotinta Paula Dorf ed il latte detergente Cetathil. Il portavoce dell' Environmental Working Group, Lauren Sucher, spiega che se la legge dovesse entrare finalmente in vigore solo l'1% dei prodotti supererebbe i test di sicurezza ed il restante 99% sarebbe costretto a riportare l'avvertenza di test insufficienti.

Facile da immaginare come l'impatto sugli affari annui dell'industria cosmetica - solo in Usa - subirebbe danni per oltre 35 miliardi di dollari, dimostrano le stime.
"Molti consumatori sarebbero automaticamente scoraggiati dall'acquistare prodotti potenzialmente nocivi e troverebbero rifugio nei settori biologico e organico, già in espansione". Che si apra una possibilità (reale) per il commercio equo-solidale? Che sia finita l'era delle grandi multinazionali?

Il 28% dei 711 prodotti esaminati contenevano, infatti, ingredienti legati alla formazione di tumori, allergie, intossicazioni, problemi riproduttivi, intossicazioni e malattie respiratorie. Chissà quanti problemi attribuiti a tutt'altro hanno, invece, a che fare con prodotti di uso quotidiano "insospettabili".

Lo studio completo riguardo i prodotti nocivi e le argomentazioni scientifiche sono a disposizione di chiunque voglia dire basta alla bellezza a tutti i costi sul sito www.ewg.org/reports/skindeep


(31/10/2007)