HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE
TITOLO ORIGINALE: Harry Potter and the Order of the Phoenix REGIA: David Yates CON: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Ralph Fiennes, Gary Oldman, Maggie Smith, Alan Rickman GRAN BRETAGNA/USA 2007 DURATA: 137 min. GENERE: Avventura, fantastico VOTO: 6,5 DATA DI USCITA: 11 luglio 2007
di Emanuela Graziani
Harry Potter viene screditato dal Ministero della Magia e dalla Gazzetta del Profeta grazie all’oscuro piano del signore delle tenebre, il terribile Voldemort. L’Ordine della Fenice, una società segreta, facente capo a Silente e fondata dal padrino del giovane mago, Sirius Black, studia un piano per sconfiggere definitivamente l’oscurità e trionfare sul male. Intanto, a Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria di Harry, arriva la suprema inquisitrice del Ministero della Magia, la signorina Dolores Umbridge….

Il quinto romanzo della fortunata serie di Harry Potter, caso letterario degli ultimi tempi che ha appassionato adulti e bambini, si trasforma in pellicola cinematografica con esaltanti effetti speciali e sfumature tridimensionali. Un film per molti versi di “passaggio” che segna la crescita del personaggio di Harry Potter, ormai quindicenne e alle prese con i classici problemi di cuore e le continue macchinazioni psicologiche del signore oscuro, l’innominabile Voldemort. In questo quinto e non ultimo capitolo della serie, Harry viene continuamente attaccato dalle invasioni mentali di Voldemort. Il giovane mago, infatti, è vittima di profonde allucinazioni notturne in cui il capo dei “mangiamorte” lo richiama a se, infliggendo paura e terrore nella sua mente. I momenti più intensi e complessi dell’intero lungometraggio, già campione di incassi nella sua prima settimana di programmazione, sono affidati proprio a questi affascinanti casi di “Occlumanzia”, in cui il giovane Harry combatte l’oscurità solo con la forza della sua anima, così desiderosa di luce e di speranza per il futuro.

Se non fosse per la maestria dei tanti feedback della vita affettiva/emotiva del giovane mago e per lo scontro titanico fra Silente e Voldemort, non privo di una certa affinità visivo-empatica e della dicotomia tra bene e male, di questo ultimo film rimarrebbe ben poco.

La struttura narrativa presentata è notevolmente inferiore alla trama letteraria del libro, nel quale si evince una più nutrita impronta descrittiva dell’intera vicenda. La pellicola di Yates, infatti, salta alcuni dialoghi e passaggi fondamentali che sarebbero stati necessari per una migliore comprensione del personaggio di Harry Potter, ormai alle prese con problemi adolescenziali profondi, legati non solo alla sua famiglia d’origine, ma anche al suo avvenire di mago e di ragazzo nel mondo.

Il carattere interlocutorio del film è poi accompagnato da una regia a tratti stanca e sintomatica di un malessere di fondo: l’incapacità di dare un senso compiuto e definito all’intero film. David Yates è alla guida del quinto capitolo dell’epopea magica di Harry Potter e nonostante le incredibili sfumature dark, che seguono apprezzabili variazioni cromatiche di grigio, nero e bianco, la pellicola non emana la stessa atmosfera onirica dei precedenti film deludendo le aspettative. Le scenografie curate da Stuart Craig, così titaniche e metafisiche sia negli interni che negli esterni, alimentano invece la fervida immaginazione dei lettori e rispondono con diligenza e volontà all’idea magica e scenografica del personaggio di Harry Potter, interpretato dall’ormai milionario Daniel Radcliffe.

Ancora una volta il cast del film è costellato da nomi di rilievo nella cinematografia di origine anglosassone e statunitense. Toccante l’interpretazione dell’algido Gary Oldman nei panni del fedele Siruis Black e di Alan Rickman nel ruolo del severo e oscuro docente di “Occlumanzia”, Severus Piton.


(18/07/2007)