La mostra ospitata al Complesso del Vittoriano raccoglie oltre 150 opere dell’artista tra dipinti, disegni ed incisioni. Pittore proveniente da una famiglia ebraica molto numerosa, Marc Chagall incominciò a studiare decorazione a San Pietroburgo, ma la conoscenza delle avanguardie parigine del primo Novecento fu per lui un momento di grande formazione artistica. Associato agli esponenti della cosiddetta “Ecole de Paris”, tra cui vi è anche Amedeo Modigliani, la pittura di Chagall precede la prima guerra mondiale e rappresenta un mondo magico ispirato alla cultura popolare russa e alla religione ebraica.
Sempre ai margini di tutti i movimenti artistici dell’epoca come il Cubismo e il Fauvismo, le opere di Chagall sono difficilmente inquadrabili nella storia dell’arte moderna perché precedono un particolare linguaggio simbolista di derivazione fiabesco. Tra i soggetti più ricorrenti nelle sue opere troviamo l’iconografia della mucca (animale sacro agli ebrei), il gallo, il suonatore di violini, gli amanti, il candelabro e il circo. Nel suo mondo alla rovescia tali oggetti assumono valenze riconducibili alle vecchie icone bizantine e diventano strumenti linguistici capaci di imprimere nello spettatore profondi significati e suggestioni culturali.
La natura favolistica della sua opera, evidente dall’uso piatto del colore, il quale concorre alla determinazione dell’elemento onirico di perdizione e turbamento (si pensi ai tanti accostamenti cromatici tra il blu oltremare e il rosso carminio, tra il nero di marte e la terra d’ombra bruciata), si manifesta con segno vibrante e sensibile in tutte le opere ispirate alle memorie dell’infanzia a Vitebsk. La sua arte, infatti, è in gran parte influenzata dal periodo felice (anche se povero) vissuto con la famiglia in Russia. L’iconografia popolare, così come l’etnografia è per Chagall fonte d’ispirazione anche per la realizzazione delle grandi tele del periodo nazista e delle persecuzioni ebraiche, opere di grandi dimensioni che rappresentano il terrore e il martirio della guerra.
Dall’analisi tecnica della pittura di Chagall è possibile evidenziare una particolare percezione del colore e della vibrazione cromatica. Il tratto, deciso e graffiante, accompagna corpi su sfondi bidimensionali che si muovono in volo, come anime fluttuanti in scenari malinconici e passionali. Le linee curve abbracciano atmosfere oniriche blu oltremare che ricordano forme concentriche di sensualità dolorosa e di rimpianto.
Inizialmente considerato come il pittore del romanticismo e del folklore, l’opera di Marc Chagall è stata, nel corso degli anni, sottoposta a nuove e sempre più argute letture critiche che ne hanno evidenziato l’aspetto complesso e poliedrico. Ciò che appare non è esclusivamente un inconscio privato, quello prodotto dall’artista e dal suo estro, ma un inconscio culturale, puro e collettivo che si materializza nella rappresentazione dell’amore e del dolore umano; un universo fatto di immaginazione, fatti, cose e uomini, soprattutto uomini.
INFO
Chagall delle Meraviglie
9 marzo 2007 - 1 luglio 2007
Complesso del Vittoriano
Via san Pietro in Carcere (Fori Imperiali) Roma
Informazioni: 0685301758
|
|