Il tenebroso Capitan Jack Sparrow (Johnny Depp) è intrappolato negli abissi. Will Turner (Orlando Bloom) e la bella Elizabeth Swann (Keira Knightley) si alleano col Capitan Barbossa per liberare il capitano dalle grinfie del malvagio Davy Jones. Mentre la terrificante nave fantasma, l’Olandese Volante, semina terrore per i Sette mari, l’intera ciurma si avventura fino alla fine dei mondi per una maestosa battaglia piratesca.
Dopo il grande successo della saga nata nel 2003 da La maledizione della prima luna e proseguita nel 2006 con Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma, arriva sul grande schermo il terzo e non ultimo capitolo che segna il ritorno di Johnny Depp nei panni dell’ormai celeberrimo Capitan Jack Sparrow. Il film, che uscirà il 23 maggio 2007 in Italia ed in molti paesi europei, a differenza degli Stati Uniti dove verrà proiettato al pubblico con un giorno di ritardo, esattamente il 24 maggio 2007, richiama l’attenzione sulla titanica battaglia finale ai confini del mondo, nella quale limbi di mare profondi e accecanti si scontrano con le compagnie piratesche dei quattro punti cardinali della terra.
In un mix inusuale di lotte spettacolari ed effetti tridimensionali (va ricordato che anche il terzo film della saga di Pirati dei Caraibi come i precedenti due è stato girato interamente in digitale) Will Turner, Elizabeth Swann e il Capitan Barbossa si alleano nella disperata e coraggiosa impresa di liberare Jack Sparrow dalla profondità degli abissi, intrappolato dal cattivissimo Jones, creatura infima bramosa di potere.
Tra cannonate assordanti ed esplosioni acquatiche di ogni genere, la pellicola di Verbinski si caratterizza per l’enfatizzazione cinematografica dell’avventura piratesca, da sempre oggetto di leggende e racconti popolari. Come personaggi di rilievo nell’immaginario collettivo, gli assalti dei Corsari nei mari dei Caraibi e delle Antille hanno rappresentato per secoli quello stile di vita effimero e spregiudicato tanto agognato dai più avventurosi.
Tra fantasia e realtà, dal galeone di Capitan Uncino alla mitica figura di Peter Pan, la saga dei pirati affascina e sorprende il grande pubblico perché risponde al bisogno di evacuazione dalla consuetudine quotidiana per abbracciare strutture di pensiero libere e coinvolgenti, capaci di accompagnare l’individuo nella gratificazione della dimensione onirica. E’ interessante notare come le parole dello studioso Abel Gange in merito all’invenzione del cinematografo dei fratelli Lumierè siano ancora oggi generatrici di verità:”la vostra invenzione, signor Lumierè, è la nostra grammatica, la nostra lingua, la nostra ragion d’essere. Prima di realizzare la terza dimensione avevate già dotato lo spirito umano d’un occhio che ci permetteva, attraverso la simultaneità e la soppressione delle nozioni di tempo e spazio, di intuire la quarta dimensione.” (Enciclopedia Treccani, Chardère, Borgè, 1985; trad. it. 1986, p.184).
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Pellicole come Pirati dei Caraibi e Il Signore degli Anelli favoriscono la formazione e la creazione, attraverso il sostegno delle geometrie non Euclidee (quelle rivolte in un punto all’infinito) e attraverso la soppressione delle coordinate spazio-temporali, della cosiddetta quarta dimensione, quella di carattere metafisico e prettamente onirico. E’ allora in un mondo più in là di questo che si scontrano in sfarzosi duelli e battaglie all’ultimo sangue, gli eroi dei Pirati dei Caraibi, personaggi grotteschi dalla tenera corazza, innamorati del mare e del sue incredibili creature.
Il viaggio ai confini del mondo, in questo terzo capitolo, diventa per i ragazzacci di Verbinski un momento di riflessione sull’importanza della coesione e della fratellanza umana. Nelle profondità degli abissi riscopriranno il valore dell’amicizia e del perseguimento degli obbiettivi collettivi in una particolare prospettiva di indirizzo intimista. Non manca l’ironia e la sfrontatezza di un cast stellare di attori. Spettacolare l’impatto visivo ed emotivo della battaglia ai confini del mondo; una maestosa creazione in digitale della celebre dicotomia tra bene e male.
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