CAT POWER AL PIPER
Accompagnata dalla band dei Dirty Delta Blues, Cat Power ha incantato martedì sera il pubblico dello storico locale romano Piper, ultima delle tre date italiane dopo il 6 e 7 maggio al Rolling Stone di Milano e all’Estragon di Bologna.
di Claudia Pecoraro
Charlyn (detta Chan) Marshall, in arte Cat Power, è una bellissima americana di Atlanta, cresciuta con i miti di Otis Redding, Aretha Franklin e Bob Dylan. Al 1994 risalgono i suoi esordi musicali, forse un po’ acerbi, con l’Ep “Dear Sir” e l’album “Myra Lee” che rivelano subito il suo talento nel raccontare feroci storie autobiografiche, all’insegna di un folk etereo, ma capace di impennate liriche alla Patti Smith.

Il 1995 è invece l’anno del suo debutto con la Matador (una delle etichette indipendenti più prestigiose degli Stati Uniti) con “What Would the Community Think?” e poi con il famoso “Moon Pix” che propongono una musica dalla struttura melodica tanto scarna quanto forte ed enigmaticamente affascinante.

Le sue canzoni sono amare serenate, trasposizioni di flussi di coscienza, trascrizioni in musica di una seduta psicanalitica o di confessioni a cuore aperto. Canta mondi incantati e desolati. La sua voce è lieve, penetrante, cupa, vellutata.

Interprete sensibile e non priva di contraddizioni, nel 2006 ha fatto preoccupare i suoi fans annullando la maggior parte delle date del tour per motivi di salute non meglio specificati (le male lingue hanno trovato pane per i loro denti). E invece quest’anno torna sul palco più in forma che mai, cantando i brani dell’ultimo album “The Greatest”.

Registrato nel 2006 nei leggendari studi Ardent di Memphis, segna una parziale svolta nel suo stile musicale, allontanandosi dal dark-folk-blues tipico delle sue canzoni. L’album si apre a sonorità soul che inseguono il sound sfuggente dei dischi Hi Records degli anni ’70, famosi per i loro ritmi sensuali e melanconici.

È rimasto quindi spiazzato chi era abituato a vederla ed ascoltarla in una versione più intima, con le sue ballate vaghe e derelitte, nervi fragili e cuore straziato, accompagnate solo da una chitarra o un pianoforte. Chan al microfono, sempre solare, ha sfoderato il suo sorriso splendido e attraversato il palco accennando improbabili esilaranti balletti, che sembrano contrapporsi (ironicamente?) alla sua voce intensa e struggente.

Durante le quasi due ore di concerto, non sono peraltro mancate le straordinarie reinterpretazioni dei “suoi” classici come “(I Can’t Get No) Satisfaction” degli Stones o “Path of Victory” di Bob Dylan, accompagnate come le altre dai musicisti del fantastico quartetto che la ha affiancata sul palco: Jim White alla batteria, Judah Bauer alla chitarra, Greg Foreman alle tastiere ed Eric Papparozzi al basso.

In ogni caso, a dispetto di chi ha già etichettato il suo ultimo album come uno di quelli che rimarranno tra i suoi minori, il canto magnetico e ammaliatore di Cat Power, come sempre, ha fermato il tempo e catturato tutta l’attenzione su di sé.

Cat Power & The Dirty Delta Blues
Special guest: Malcolm Middleton
8 maggio 2007
Piper Club - Roma, Via Tagliamento 9
06 8555398


(11/05/2007)