BENTORNATA PASQUA. VOGLIA DI RINNOVARSI, MA...
L’arrivo della Pasqua dà il via ogni anno alla bella stagione e alla voglia di rinnovarsi e tornare in forma per l’estate. Una festività solare e allegra, ma alcuni dubbi tormentano gli animi più sensibili…
di Laura Bonaventura
Adoro la Pasqua, vero inizio della primavera e delle giornate dolci e tiepide al punto giusto, dell’inspiegabile allegria che si insinua pian piano in noi insieme ai pomeriggi lunghi e agli alberi rifioriti. Adoro i riti pasquali profani come la decorazione delle uova sode con figure di conigli, pulcini e anatroccoli, la preparazione della torta Pasqualina e le gite fuori porta.

Quest’anno però l’arrivo della Pasqua sta facendo sorgere in me alcuni dubbi di difficile soluzione.

1)Quante uova di cioccolato è in grado di ingurgitare un bambino di tre anni? Mio figlio aspetta con ansia l’8 aprile: già da un mese abbiamo cominciato a ricevere in regalo uova di Pasqua e ora ne abbiamo uno scaffale della dispensa stracolmo. Il pargolo sa che sono state donate espressamente a lui e, se fino ad oggi sono riuscita a frenarlo, cosa succederà quando scatterà l’ora x e scoprirà di dover centellinare tutto quel ben di Dio almeno fino alla Pasqua successiva? “Ai miei tempi” l’uovo con sorpresa aveva prezzi abbastanza elevati e di conseguenza se ne acquistava uno per famiglia, da spartirsi equamente fino ad ottenere una porzione ragionevole. L’accessibilità economica del prodotto ha fatto sì che se ne collezionino una diecina a figlio, con due possibili esiti: a)i nostri bambini assumeranno a loro volta la classica conformazione dell’uovo pasquale, avendoli divorati tutti in un giorno; b)nove uova e mezzo finiranno nei cassonetti dell’immondizia, fino ad accumulare una quantità tale di cioccolata da poterci costruire una copia del Colosseo. Qual è il senso di tutto questo?

2)Quale forma di delirio collettivo spinge la quasi totalità della popolazione cittadina a trascorrere il giorno di Pasquetta in coda in automobile per andare a pranzo in un ristorante a pochi chilometri dal proprio centro urbano o per un pic-nic su un fazzoletto di prato condiviso con altre centinaia di persone? Capirei se si fosse ancora in Quaresima: sei - otto ore in fila sotto il sole per fare 40-60 chilometri sono una bella penitenza! Ma no, ci si va per divertirsi! Rinuncio a capire le ragioni di tale fenomeno di possessione collettiva e mi godrò il consueto fantastico lunedì da turista nella città semi-deserta.

3)Perché il Venerdì Santo piove sempre? Ok, da bambini ci veniva insegnato che anche il cielo piangeva per Gesù. Bello, poetico, ma perché solo in Italia? Dopo decenni di Quark e SuperQuark abbiamo assunto un punto di vista più scientifico e abbiamo continuato ad aspettare un Venerdì Santo assolato che smentisse le nostre “superstizioni”. Il fatto è che da trentasei anni a questa parte non ricordo neanche una vigilia senza l’ombrello…

4)Perché il famoso detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”? Non è vero! A quanto pare anche a Pasqua è assolutamente obbligatorio il tour de force gastronomico con genitori, fratelli, suoceri, cognati & co. Avete mai sentito di qualcuno che sia riuscito a trascorrere queste festività con gli amici? Si diverrebbe automaticamente la pecora nera della famiglia! Quando si parla di proverbi ingannevoli, sicuramente questo dovrebbe essere il primo della lista.

Comunque, a parte i quesiti amletici, Pasqua rimane forse la più bella ricorrenza dell’anno, con l’inverno ormai alle spalle e la sensazione di rinascita che sempre porta con sé. Allora godiamoci questi giorni di vacanza dopo tre mesi di lavoro serrato e ancora una volta scegliamo di viverli come più desideriamo, senza curarci troppo degli obblighi sociali e delle consuetudini, se non le sentiamo davvero.

Per concludere, un appello: boicottiamo la strage degli agnellini! Abbiamo davvero bisogno dell’abbacchio per festeggiare, quando le nostre tavole sono già imbandite con ogni sorta di manicaretti?


(06/04/2007)