SCIACCA E LA MAGIA DEL CARNEVALE. FESTEGGIANDO CON PEPPE NAPPA
È tempo di carnevale e in Italia vantiamo una lunga tradizione al riguardo. Sono molti i carnevali famosi che in tutte le regioni riuniscono grandi e piccini in una festa di colori e allegria in cui il travestimento è il comune denominatore!
di Janet De Nardis
Tra i molti carnevali rinomati possiamo ricordare quello di Viareggio, di Venezia, di Centoe oggi dopo oltre un secolo di spettacoli, prende piede anche il carnevale di Sciacca. Si tratta di una manifestazione originale, che si svolge nell’incantata cornice di una paese della bellissima Sicilia, famoso per la produzione di pesce azzurro ,di cui è primo in Europa.

Nell’ambito della provincia di Agrigento, Sciacca ricopre un ruolo di primo piano per la diversificazione dell’offerta turistica, dai beni storico artistici, alle risorse termali, dall’arte della ceramica, al turismo gastronomico ed enologico per arrivare alle tradizioni e manifestazioni religiose e culturali. A quest’ultimo ambito appartiene la tradizione di un carnevale che stupisce!

Le sue origini risalgono alla fine dell’ottocento e per gli abitanti dell’intera Sicilia costituisce un momento di totale coinvolgimento. La popolazione con le sue musiche e le imprevedibili maschere si appropriano della città.

Un anno intero è dedicato ai preparativi da parte delle associazioni culturali di Sciacca, che si riuniscono, con un budget limitato e con una passione infinita, per realizzare dei carri allegorici che non hanno nulla da invidiare a nessun altro carnevale.

Maschera tipica di questo luogo e anche re del carnevale è Peppe Nappa che è una vaga maschera siciliana, priva di una distinzione precisa che permette ad ognuno di identificarsi con essa. Questa sua identità indefinita, inoltre, aiuta a non rattristarsi troppo alla fine del Carnevale, quando il re viene bruciato secondo la tradizione degli antichi Saturnali. E il rogo di quest’anno è stato incredibile!

La cornice del luogo aiuta apprezzare la tradizione di un evento costituito da carri e gruppi mascherati curati nel dettaglio e realizzati con un budget davvero irrisorio. on esistono, infatti, capannoni o altre strutture destinate alla realizzazione delle “opere carnevalesche”, bensi` i “saccensi” (gli abitanti di Sciacca, n.d.r.) ogni anno realizzano i vari pezzi dei carri che assembleranno a ridosso del percorso di sfilata del carnevale.

Sembra incredibile, ma vengono costruite delle vere e proprie opere d’arte attraverso le quali si coinvolgono migliaia di persone in un’atmosfera magica e colorata in cui si può dare sfogo ai lati più infantili e “pazzi” del proprio carattere.

I gruppi che partecipano alla sfilata si esibiscono sul palco in balli e recite, ma la vera particolarità di questa manifestazione è che le varie associazioni, ogni anno realizzano un inno in dialetto con il quale si confrontano in una competizione che, ovviamente, ha un vincitore!

Quest’anno i carri sono stati sei di fascia A e cinque di fascia B e la lotta per la vittoria è stata più dura che mai, vista la pregevole fattura delle mega-realizzazioni in cartapesta.

Ma forse la vittoria più importante è un’altra: donare alla gente quattro giornate di indimenticabile divertimento, perché il Carnevale di Sciacca è così: divertente, entusiasmante, delirante, fragoroso…. e poi, nella nuvola di fumo che avvolge il rogo del Peppe Nappa, tutto svanisce… e la magia della festa più pazza del mondo rimane custodita nella mente e nel cuore di tutti per un anno… fino al prossimo carnevale!!!


(21/02/2007)