L'ULTIMO RE DI SCOZIA
TITOLO ORIGINALE: The Last King of Scotland REGIA: Kevin Macdonald CON: Forest Whitaker, James McAvoy, Kerry Washington, Simon McBurney USA 2006 DURATA: 121 min. GENERE: drammatico VOTO: 7,5 DATA DI USCITA: 16 febbraio 2007
di Emanuela Graziani
Nicholas Garrigan è un giovane medico scozzese che vola in Uganda per lavorare negli ospedali civili. Poco dopo l’arrivo, Garrigan conosce casualmente Idi Amir, nuovo leader politico del Paese. Amin offre al giovane la possibilità di lavorare a corte come suo consigliere personale.

Il film diretto da Kevin Macdonald, vincitore di un Oscar nel 2000 con il documentario sull’attacco terroristico durante i giochi Olimpici di Monaco, è tratto sull’omonimo romanzo di Giles Foden, che ha vinto il prestigioso Whitbread First Novel Award suscitando un grande interesse di pubblico e di critica.L’ultimo Re di Scozia racconta le vicende dell’ascesa al potere di Idi Amin, terribile dittatore africano che dal 1971 al 1979, anno del suo definitivo esilio in Arabia Saudita, venne accusato di gravi massacri, torture e altre atrocità (tra cui la sepoltura di persone vive) nella regione del Turkana in Kenya, seminando angoscia e morte.

Lo scrittore ha intitolato il romanzo, che fonde insieme fatti di cronaca realmente accaduti con dilemmi morali immaginari e puramente narrativi, richiamandosi ad uno dei grandiosi appellativi con cui Amin chiamava se stesso (egli si definiva, infatti, “L’ultimo Re di Scozia”, “Conquistatore dell’Impero britannico” e “Signore di tutti gli animali terrestri e di tutti i pesci marini”).

Lo stile registico di Macdonald, particolarmente incisivo nella descrizione del personaggio di Amin, magistralmente interpretato dall’attore di colore Forest Whitaker, che dopo aver vinto un Golden Globes è stato candidato all’Oscar come Miglior attore protagonista, enfatizza con estrema raffinatezza l’eredità di un personaggio storico e la sua vicenda personale, sottolineando quell’inadeguatezza alla comprensione umana propria di Amin. Sebbene l’ex dittatore abbia lasciato l’Uganda in uno stato di completa confusione politica ed economica (agli inizi degli anni ottanta, infatti, il dato di inflazione del Paese era altissimo), la figura di Idi è ancora oggi intrisa di passionalità e immaginario collettivo.

Adorato dalle folle, l’ex dittatore incarnava alla perfezione la speranza di un Paese bramoso di stabilità e coesione dopo i duri anni del colonialismo. Contrapponendo la positività alla negatività più celata, quello di Macdonald è un Amin ignorato nel dolore e nella sofferenza, un sovrano abbandonato al suo stesso senso di inadeguatezza, un uomo colmo dei sapori e delle follie di una terra vittima di profonde lacerazioni territoriali e razziali. L’ultimo Re di Scozia ha indubbiamente il merito di aver fatto luce sulle vicende storiche di un Paese flagellato dalle aggressioni e che ancora oggi è causa di problemi umanitari gravissimi.

Girato con varie assonanze e contrapposizioni d’interesse simbolico, il film si muove nel tentativo di raccontare sul grande schermo una storia di potere e di violenza che non risulta mai scontata, ma sempre avvincente nella struttura e nella forma. Una pellicola ben sceneggiata che spicca per ferocità e sensualità. Le immagini dell’Uganda, così magnificamente descritta attraverso i suoi colori più vivaci, pongono l’accento sulla vastità di una terra solare tormentata dalla morte e dalla povertà. Avvolto in un dinamismo incessante, il lungometraggio di Macdonald irrompe con forza espressiva, regalando una visione d’insieme della condizione umana quanto mai sensata. Una nota di merito va alla scelta della colonna sonora (in parte curata dall’attore protagonista Forest Whitaker), che suggerisce il giusto ritmo ad un film pungente, commovente e riflessivo.


(19/02/2007)