IDROCOLONTERAPIA. DOLCEMENTE RIPULTI NEL PROFONDO
La “pancia” è un luogo fondamentale del nostro organismo. E’ necessario mantenerla in perfetto equilibrio. L’idrocolonterapia può aiutare a ristabilire un buon funzionamento intestinale, grazie all’aiuto della “sola” acqua.
di Dott.ssa Rosanna Giuberti
Si sente parlare ormai sempre più spesso di Idrocolonterapia (ITC).
Ma che cosa è veramente l’ICT ?
L’ICT e’ una tecnica terapeutica che, possiamo dire, non passa inosservata: va dritta al cuore, alle emozioni, alla “pancia” appunto.

Chi ne sente parlare può appartenere istintivamente a due schieramenti: quello del sì, dell’adesione immediata come “non la conoscevo, ho preso informazioni ed ho concluso che fa al caso mio” e quella, invece, del no: “Oddio, io no appena si è capito di cosa si tratta, “mi fa paura, dottore non posso raggiungere lo stesso risultato in altro modo?”

L’ ICT centra l’obbiettivo e lo fa senza mezzi termini: non a caso la salute passa dalla “pancia” e il nostro benessere viene mantenuto in equilibrio dalla regolarità delle funzioni intestinali. Anche lo scopo dell’ITC è imporre regole di comportamento alla funzione intestinale, attraverso apparecchiature ad alta tecnologia.

Elemento fondamentale, ovviamente, è l’acqua. Infatti, è attraverso i continui flussi di acqua in entrata e in uscita che avviene una completa pulizia del contenuto intestinale, sia per quanto riguarda i gas che le feci, favorendo così la crescita della normale flora batterica.

Tutte le tappe della seduta sono guidate dall’operatore (medico), il cui compito è quello di rimanere sempre in sintonia con il paziente, in quanto è proprio sui sintomi manifestati dal paziente stesso, che viene regolata la seduta. Infatti l’ingresso del flusso d’acqua provoca una controrisposta della parete intestinale tale da favorire l’evacuazione, che, a sua volta, avviene tramite una cannula.

Il circuito è chiuso e questo permette di non avere nessun tipo di perdita né di disagio da parte sia del paziente che dell’operatore. L’intensità e la frequenza dell’ingresso e dello scarico dell’acqua nell’intestino è regolata dal livello soglia che ha raggiunto il paziente per il proprio stimolo evacuativo.

La seduta è guidata dal paziente, ma è gestita dall’operatore medico, il cui obiettivo è quello di riportare in equilibrio la funzione dell’intestino del paziente e che quindi opererà in tal senso.


Al di là che si voglia aderire alla schiera dei “si, è quello che ci vuole per i miei problemi” o del “no oddio! ho paura!”, l’ ICT raggiunge risultati terapeutici certi, dimostrati, efficaci e duraturi nel tempo. Questo solo, però, a patto che venga fatta una buona diagnosi delle problematiche intestinali in corso e che si effettui un giusto numero di sedute.

L’ ICT risulta efficace per tutte le sindromi funzionali dell’intestino, quali stipsi e colon irritabile. E’ utile anche nel caso di condizioni di sovraccrescita batterica o micotica intestinale, con sintomi quali dolore intestinale continuo, senso di gonfiore costante e dopo i pasti, cattiva digestione, candidosi vaginale, intolleranze alimentari, nervosismo, ansia, disturbi del sonno.

L’ ICT è anche particolarmente indicato in tutte le affezioni caratterizzate dall’influenza esercitata dalle tossine, che provengono da un intestino con funzionalità alterata, come ad esempio:

- cellulite
- problemi della pelle
- alitosi
- stati di affaticamento cronico
- dolori scheletrici e muscolari
- cefalee

E in tutte le affezioni che vedono un interessamento del sistema immunitario, quali:

- allergie e intolleranze alimentari
- eczemi
- psoriasi
- malattie autoimmuni

Tutti si possono sottoporre all’ ICT anche senza un’indicazione terapeutica precisa, ma semplicemente per disintossicare correttamente e in modo completo l’organismo.

Nel caso, invece, ci fossero disturbi della funzione intestinale, il paziente viene sottoposto ad una visita preliminare da parte del medico, per stabilire le cause del disturbo in atto, a cui segue la seduta di ICT. Questo solo se non sono presenti cause di esclusione quali: gravidanza, malattie infiammatorie intestinali, il morbo di Chron, colite ulcerosa in fase acuta o scompenso cardiaco.

La fascia di età per sottoporsi all’ICT è molto ampia: anche il bambino o l’anziano possono ottenere vantaggi dell’ICT, purché venga preceduta da una giusta diagnosi.
Infine va detto chel’ICT non è un pratica invasiva, in quanto la sostanza terapeutica è l’acqua.

Si tratta, quindi, di un’invasione dolce, guidata, biologicamente compatibile, che risponde perfettamente al più importante principio di Ippocrate “Primum non nuocere”.

Dott.ssa Rosanna Giuberti
Medico Chirurgo
Omeopatia-Vega test
Tel/fax. +39 02/29419113
giuberti@tiscali.it



(07/11/2006)