SCHUMACHER E VALENTINO ROSSI A CONFRONTO. UNA QUESTIONE DI EREDITA'
Due personalità del mondo dello sport, analizzati nelle loro qualità e spinte più profonde dallo sguardo dell'esperto di morfopsicologia Angiolo D’Ambrosio.
di Francesca Giomo
Da un po’ di tempo a questa parte, nel mondo degli appassionati di competizioni sportive a motore c’è la tendenza a confrontare Valentino Rossi a Michael Schumacher.

Addirittura ci si domanda se il primo potrà essere l’erede tanto atteso del secondo.
La questione posta è, in effetti, interessante, soprattutto se la si utilizza come escamotage per scoprire che tipo di “forze” interne agiscono dietro le vittorie e le differenti modalità di espressione dei due campioni.

Rinunciando a trovare una risposta a tale domanda attraverso molteplici e fuorvianti moti di immaginazione e pensiero, abbiamo deciso di interpellare sulla questione Angiolo D’Ambrosio, esperto morfopsicologo, nonché ospite di lunga data di Terranauta.it.

D’Ambrosio, come già descritto in precedenti articoli (vedi link a destra), analizza la realtà attraverso la morfopsicologia dinamica, ovvero quella “scienza che studia le forme del volto in rapporto alla vita temporale e all’evoluzione spirituale di un (…) individuo” (vedi art. Cosa nascondono labbra rifatte? Scopriamolo con la morfopsicologia).

Il morfopsicologo, quindi, con un’analisi sottile delle forme del viso, è in grado di individuare le tendenze, le dinamiche e le esperienze che hanno lasciato un’impronta nella persona in un dato momento della sua vita.
Per questo ci è sembrato stimolante affrontare la questione da questo punto di vista, ponendo direttamente la domanda al nostro morfopsicologo.

D - Valentino Rossi sarà l’erede di Michael Schumacher?
R - Tutto è possibile , ma che Valentino Rossi diventi l’erede di Michael Schumacher è improbabile. Da un punto di vista morfologico, infatti, i due individui sono molto differenti.

Se il campione della Ferrari, infatti, è un ritratto frontale, con il viso allungato e il profilo raddrizzato, Rossi è un reagente, ovvero ha u viso caratterizzato dalla presenza di ricettori, quali gli occhi, il naso e la bocca, molto grandi e aperti.

Due sono, però, gli elementi in comune. Il primo è la passionalità, manifestata dalla presenza di alcune sporgenze e rientranze del viso, chiamate bozze.

La seconda è la ritrazione laterale, che propende al dinamismo, la cui manifestazione è riconoscibile sia dalla tonicità del modellato (le carni e i muscoli), sia dalla fronte leggermente inclinata (vedi anche l’inclinazione delle orecchie) e dal naso proiettato in avanti di entrambi. Valentino, inoltre, rispetto a Schumacher presenta l’inclinazione anche del profilo.

La conseguenza più evidente della presenza di ritrazione laterale è l’amore per la velocità, di cui sono entrambi campioni. Ma, essendo la struttura del loro viso profondamente differente, hanno due modalità diverse di “interpretarla”.


Valentino ha poco controllo, ovvero manca del tutto di ritrazione frontale, per cui spinge il motore al massimo senza alcuna percezione del pericolo.

Essendo un reagente, mentre corre e compete, gioca e di diverte. Schumacher, al contrario, ha un enorme controllo, dovuto alla sua forte ritrazione frontale. Per questo, per lui competere significa “lavorare seriamente”, controllando e ragionando su ogni minimo dettaglio.

Il campione Ferrari è un freddo calcolatore. Questa differenza, ad un altro livello, è evidente anche dalla mimica facciale dei loro volti immortalai dalle foto: si nota un Valentino Rossi sempre sorridente ed espressivo contrapposto a uno Schumacher estremamente serio e controllato.

La tipologia morfologica di Valentino Rossi è particolarmente adatta alla moto, in quanto naturalmente attratta dalla velocità pura. Se notiamo, durante le gare, la sua moto “vola”, essendo il contatto con la strada estremamente limitato. Le sue acrobazie confermano il fatto che il giovane campione non ha paura, o perlomeno che non percepisca il pericolo.

Schumacher, invece, è uno “con i piedi per terra”, probabilmente avrebbe difficoltà ad essere un campione di moto. E’, infatti, naturalmente portato alla competizione calcolata ed organizzata, come è quella della Formula 1, dove il principio della squadra è estremamente importante.

Rispondendo, quindi, alla domanda che ci siamo posti all’inizio, dopo l’analisi, confermiamo il fatto che è improbabile che Valentino possa essere l’erede di Schumacher.

Il centauro pescarese, infatti, difficilmente riuscirebbe a sottostare alle leggi e agli schemi imposte dalla F1, perché la sua struttura da “mago prestigiatore” lo porta ad essere un individualista e un egocentrico, che non può fare a meno di essere protagonista.

Queste ultime caratteristiche sono doti che certamente appartengono anche al grande campione di F1, ma a Valentino manca, per ora, strutturalmente, la capacità di accettare e di integrare il gioco di squadra.


NOTE DI MORFOPSICOLOGIA

Caratteristiche psicologiche del ritratto frontale
Le caratteristiche principali dell’individuo ritratto frontale sono il controllo e la gestione degli istinti, dei sentimenti e dei pensieri. Poca impulsività.

Caratteristiche psicologiche del reagente
Il reagente si distingue per la spontaneità ed estroversione, la velocità di esecuzione e adattamento e, contemporaneamente, manca di costanza e spirito di sacrificio nel perseguire i propri obiettivi. E’ un individuo portato all’azione e a seguire la propria impulsività.

PER SAPERNE DI PIU'
Per informazioni sui seminari di Morfopsicologia dinamica, per incontri privati e per le attività di gruppo:
Tel. 02.9841347 – E-mail: dambrosioangiolo@interfree.it



(07/12/2006)