LE COSTELLAZIONI FAMILIARI. COSA SONO E IN COSA CONSISTONO
Ricordarsi sempre del “luogo” da cui veniamo è fondamentale. Con le costellazioni familiari si possono portare alla luce le dinamiche sottese alla famiglia a cui apparteniamo. Ce ne parla la Dott.ssa Mantovani, costellatrice accreditata presso il Centro Studi Hellinger.
di Francesca Giomo
Quanto sono importanti le nostre origini? Le radici da cui abbiamo preso forma? E’possibile andare avanti senza mai guardarci indietro?
Qualcuno ha voluto rispondere a questi difficili quesiti e, senza troppe argomentazioni di carattere mentale, ma attraverso una profonda esperienza sul campo, ha trovato alcune interessanti risposte. Questo qualcuno si chiama Bert Hellinger , non solo ispirato e noto psicoterapeuta sistemico, ma anche “creatore” delle Costellazioni familiari.

Ed è proprio attraverso queste ultime che Hellinger ci parla di radici, di origini, di luoghi dell’anima da cui proveniamo, dimensioni cui apparteniamo, da cui possiamo essere nutriti, ma da cui non possiamo mai del tutto allontanarci.

Per capire a fondo cosa sono le Costellazioni familiari abbiamo incontrato la Dott.ssa Alberta Mantovani, costellatrice accreditata presso il Centro Studi Hellinger, e le abbiamo rivolto qualche domanda…

D – Dott.ssa Mantovani, in che contesto psicoterapeutico nascono le Costellazioni familiari?
R - Le costellazioni familiari sono un metodo psicoterapeutico a sé, ideato dallo psicoterapeuta Bert Hellinger, il qual proviene da numerose esperienze nel campo della psicologia classica, freudiana e junghiana, della psicosintesi e dello psicodramma, solo per citarne alcune.

D – Da quale tipo di esperienza hanno preso forma?
R – Le Costellazioni familiari sono nate a seguito dell’esperienza che Hellinger ebbe a stretto contatto con gli Zulù in Africa, dove constatò di persona quanto fosse importante “onorare la famiglia”. Fatto che accade ancora oggi nelle tribù, meno, invece, nelle nostre famiglie.

D - Cosa significa “onorare la famiglia”?
R – Significa avere dei rapporti sani con chi ci ha preceduto, in quanto è la base per vivere sereni e rilassati nella vita che stiamo facendo. A proposito quello che Hellinger ha notato è che la famiglia, essendo un sistema, come tale segue delle regole. Quindi, se qualche membro della famiglia, fino a due tre generazioni precedenti a noi, è stato in qualche modo emarginato e non ricordato, percé morto o per altre cause, il sistema famiglia ne risente. Ad esempio, può esserci il caso in cui un bambino muore appena dopo pochi mesi di vita e che venga sostituito dopo poco tempo con la nascita di un altro bimbo. E’ possibile che un membro della stessa famiglia, anche di una, due, tre generazioni seguenti, senza avere mai conosciuto questo bambino, prenda su di sé il suo destino.

D – Perché accade questo?
R – Perché il desiderio inconscio è quello di volere reintegrare questo membro della famiglia dimenticato e fare in modo che lo si guardi e lo si ami di nuovo. In quanto tutto accade per amore.

D – Cosa comporta il “prendere su di sé un destino altrui”?
R - Succede che la persona che ha su di sé un destino che non gli appartiene non potrà vivere al suo posto e non si sentirà rilassato. Sul piano pratico potrebbe non sposarsi mai, ad esempio, vagare senza meta, o addirittura morirà ripetendo il destino di chi lo ha preceduto. Infatti, secondo l’esperienza di Hellinger i destini tendono a ripetersi, in particolare quelli molto traumatici, come i suicidi, gli omicidi, gli incidenti, le separazioni, le morti premature. Si ripetono fino al momento in cui si riesce a sbloccare ‘energia e a riportare l’amore all’interno della famiglia. Le Costellazioni da questo punto di vista sono molto efficaci.


D – Quale vantaggio hanno rispetto ad altre tecniche?
R – Hanno il vantaggio di essere molto veloci e permettono di raggiungere una buona consapevolezza. Ciò significa che le persone che si avvicinano a questa esperienza poi volano da sole, si rendono conto che esistono modalità differenti di accettare la vita e si “rimettono “ al loro posto, rilassandosi, lasciando fluire ciò che deve fluire e cominciando a vivere il proprio destino.

D - Come si fa a capire quale è il destino che ci appartiene veramente?
R - Si capisce perché tutto, quando di è nel proprio destino, accade facilmente, in modo naturale. Ci accadono gli incontri, le opportunità e non si va controcorrente. Quando, al contrario, si fa fatica, significa che si rema controcorrente, che non si è nella propria scia. Quindi seguire il proprio destino non è improvvisamente essere diventati ricchi e belli, ma è più semplicemente fare ciò che la vita ci ha portati a fare e che ci viene detto con dei segnali.

D – Tornando alle Costellazioni, sosteneva che possono essere considerate una tecnica terapeutica veloce. Questo significa che anche in una sola seduta è possibile risolvere una situazione problematica?
R - Certo può capitare. Dipende da quanto sei “irretito”, per usare un termine di Hellinger, ovvero se sei molto dentro al problema. Se hai cattivi rapporti con tutta la famiglia, ad esempio con la madre, il padre, la sorella, il fratello e il partner, allora è evidente che bisogna lavorarci più a lungo. Se invece vieni da una famiglia sana, in cui tutti hanno buoni rapporti e non ci sono stati grandi traumi, la questione è molto più semplice. Ve detto,però, che non sempre si può aiutare,in quanto non sempre le persone possono e vogliono essere aiutate. In questo caso anche le costellazioni non possono portare una soluzione valida.

D- Quali sono i casi in cui non si può aiutare?
R – Ci sono cune tipologie di persone “non aiutabili”, tra cui quelle che sono nell’atteggiamento di vittima. Hellinger con queste persone è molto duro, perché vuole svegliarle. Una volta svegliate sono loro a desiderare di avere in mano la propria vita e di fare realmente qualcosa per loro stessi. Solo allora diventano “aiutabili”. Anche le persone con un destino estremamente duro non sono aiutabili, in quanto hanno scelto questo destino e lì bisogna lasciarle. Se da una parte, quindi, ci sono situazioni in cui non si può fare nulla, dall’altra nella maggior parte dei casi l’energia può veramente essere sbloccata.

D – In questo caso da dove si inizia?
R - Hellinger dice che in ogni famiglia c’è una persona che dà più amore rispetto alle altre, in cui quindi, c’è un punto dove l’amore è più forte. Ecco è da lì che bisogna partire per fare in modo che l’energia circoli nuovamente.

D – Cosa significa nella pratica fare circolare energia?
R –Attraverso le costellazioni è possibile rimuovere un blocco oltre che attraverso il movimento dei rappresentanti all’interno di un cerchio costituito dai partecipanti, anche tramite l’enunciazione di frasi e parole molto potenti e semplici allo stesso tempo.


D – Un esempio?
R - Ad esempio se un figlio ha il coraggio di guardare negli occhi un genitore e di dirgli “io sono il piccolo tu sei il grande. Tu dai e io prendo. Io da oggi faccio il piccolo e mi rilasso” , è possibile che avvenga uno sblocco, seguito da un profondo rilassamento, a sua volta manifestato da un ampio respiro. Questa è già una guarigione. Nel caso in cui la situazione non si sblocchi subito, si procede con il fargli dire altre parole, altre frasi.

D – Dalla frase “io sono il piccolo tu sei il grande” citata sopra, emerge la necessità della presenza di un ordine.
R – Sì, uno degli elementi fondamentali riscontrati da Hellinger nel sistema famiglia è la presenza di veri e propri “Ordini dell’amore”, se si rispettano i quali c’è armonia. Rispettare gli ordini dell’amore molto semplicemente significa il rispettare chi è venuto prima di te.

D – Come si articolano gli ordini dell’amore?
R - Finché si è nella propria famiglia d’origine significa rispettare chi ti ha preceduto. Nel caso, invece, in cui formi un tuo nucleo familiare e ti stacchi dalla tua famiglia d’origine, ha la precedenza la tua nuova famiglia, costituita in primis dalla coppia. All’interno del nuovo nucleo familiare, è questa ultima che deve avere la precedenza. Quando i genitori si danno l’un l’altro la precedenza i figli si sentono molto più “rilassati”.

D – Esistono ordini d’amore anche per quanto riguarda il rapporto tra madre e figli a seconda dell’ordine di nascita di questi?
R - Paradossalmente nel cuore della mamma la precedenza viene data al primogenito, poi al secondogenito, quindi al terzogenito..Una volta nelle famiglie contadine a tavola ci si sedeva con il padre a destra della madre e quindi tutti i figli in ordine di apparizione. Questo era un modo inconscio di rispettare gli ordini. Oggi questo non avviene più, c’è disordine nei ruoli.

D – E nel caso di più matrimoni e di figli avuti da partner diversi, come si fa a mantenere l’ordine?
R – Nel caso in cui ci si separa e si ha un bambino da un secondo partner, la precedenza ce l’ha il bambino che hai avuto nella prima relazione, quindi, la nuova coppia e, infine, l’altro bambino. I due fratellastri, se viene mantenuto l’ordine, avranno un ottimo rapporto di amore. Tra fratelli c’è sempre amore, quando non c’è amore è perché dietro c’è qualcosa che non va.

D – Nel caso della formazione di una nuova famiglia l’ex –partner che ruolo ha?
R – Se c’è un bambino, l’ex marito o moglie rimane sempre per tutta la vita il padre/la madre del figlio che hanno avuto insieme. Nel cuore della donna o dell’uomo ha il posto del primo marito o della prima moglie.
La tematica è importante perché Hellinger ha notato che quando ci si separa da una persona con rancore o rabbia, è difficile dopo avere una relazione sana. Questo fino a quando non si avrà sistemato ciò che è accaduto prima.

D - Questo vale anche per relazioni brevi?
R – Riguarda relazioni importanti, in cui c’è stato un rapporto sessuale.
Nelle costellazioni si prendono in considerazione anche i fidanzati della mamma,del papà, dei nonni con cui loro si sono lasciati male. Ad esempio, se sai che tua nonna era fidanzata con una persona di cui era innamoratissima, ma che non ha potuto sposare per cause esterne, questo signore entra nella Costellazione, in quanto è possibile che un nipote o un figlio abbia preso su di sé il suo destino. Se questo è avvenuto il nipote o il figlio potrebbe manifestare rabbia verso le donne senza un reale motivo, ma come se volesse reintegrare nella famiglia questa persona che è stata emarginata e allontanata.


D – Se la donna che mette in moto la costellazione non si ricorda consciamente di questa relazione antica e suo figlio è “arrabbiato”…come ci si arriva?
R - Non ci sono problemi perché nelle costellazioni può anche capitare di non sapere nulla. Si puo’ fare anche una costellazione “al buio”. In tal caso il terapeuta se ha sensibilità si rende conto che manca qualcuno all’interno del sistema rappresentato e, inserendo una nuova persona, la situazione si sblocca. Non è fondamentale “sapere”, andare ad indagare cosa è successo nella famiglia.

D – Quindi la preparazione del terapeuta sta nell’essere soprattutto un canale aperto.
R - Assolutamente. Hellinger dice che meno sei infarcito di nozioni meglio è. Bisogna sentire, non ragionare..

D – Nella pratica come si svolge una costellazione?
R - La costellazione si svolge in gruppo, a volte anche venti, trenta persone, l’importante è che non siano meno di 15, in quanto ci vuole energia.
Le persone che sono nel gruppo in genere non si conoscono, ma a volte vengono anche famiglie intere..
Solitamente la persona che vuole fare la costellazione deve avere qualcosa che le sta a cuore e che sia inerente a se stessa. Per esempio vuole sbloccare il rapporto con la propria famiglia d’origine o con quella attuale, oppure desidera fare una costellazione perché non trova un uomo o una donna. Le problematiche possono essere di tutti i tipi, anche di salute e di lavoro.
Si inizia con il raccontare al terapeuta solo di fatti inerenti il proprio disagio, senza commento, altrimenti si perde energia. Quando il terapeuta ritiene che sia sufficiente, si può iniziare con la messa in scena dei personaggi che rappresentano i membri della famiglia della persona. Nel caso in cui la problematica riguardi i rapporti con la famiglia d’origine, la persona comincia a scegliere nel gruppo a caso (che poi non è mai un caso) una persona che interpreti se stesso, una per la madre, una per il padre e uno per il fratello. Quindi questi stessi, come controfigure cinematografiche, vengono posizionati all’interno del cerchio, a seconda di come “sente” chi sta facendo al costellazione.

D - A cosa corrisponde questa rappresentazione?
R - Corrisponde alla rappresentazione interiore della famiglia di chi sta facendo la costellazione. Una volta che i personaggi sono stati posizionati, si vede subito e bene ciò che non va, se non c’è armonia. Ad esempio il padre non guarda la madre, il figlio vuole andarsene ecc ecc..
E’ a questo punto che succede qualcosa e ci si muove a seconda dell’energia che viene sentita all’interno del cerchio. Il terapeuta sposta a volte le persone e fa dire loro delle frasi che sbloccano la situazione. Si procede così fino a che non si riesce a riportare armonia, o almeno fino a quando è possibile procedere.

D - Cosa succede quando la situazione è stata sbloccata?
R – Lacrime, moltissime insieme a pianti liberatori. La persona che ha atto la costellazione a volte prende il suo posto all’interno del cerchio e a volte rimane lì, dipende. Quando non prende il suo posto direttamente guarda e diventa consapevole “all’interno della sua anima” della realtà, prendendone atto.Quindi, come dice Hellinger,vi è un “movimento dell’anima” che piano piano si riposiziona. Spesso succedono cambiamenti non solo nella persona che ha fatto la costellazione,ma anche all’interno della sua famiglia, che non sa nulla. Tutti i membri della famiglia ne beneficiano

D - Come avviene questo?
R - Non lo so...succede…non mi interessa sapere il perché e il come, ma succede.

D – Una volta fatta la costellazione, cosa bisogna fare?
R – Niente, se non riprendere normalmente la propria vita, possibilmente senza parlare dell’esperienza per almeno 21 giorni. Se racconti si perde energia.

D – E’ possibile che l’energia messa in moto agisca anche sul cerchio?
R – Chi è presente ne beneficia sempre, a seconda della risonanza che ciascuno ha con al situazione rappresentata. A volte basta non sempre devi fare la tua costellazione, se si partecipa e i ascolta in profondità si ottiene già un processo di guarigione.

D - Che differenza c’è tra le Costellazioni di Hellinger e la psicomagia di Alesando Jodorowsky?
R - Hanno un’origine comune, ma sono differenti. Jodorowsky agisce sui simboli, mentre le costellazioni sui rapporti e le relazioni familiari. Entrambe, però, agiscono sull’anima.

D - Cosa l’ha portata all’incontro con le Costellazioni?
R – Proprio Jodorowsky, il quale mi ha fatto capire l’importanza di ricongiungersi alle proprie radici. Quindi, dopo avere conosciuto Jodorowsky, mi è capitato di leggere “Riconoscere ciò che è” di Bert Hellinger. Il libro mi ha colpita a tal punto che ho deciso di conoscere immediatamente l’autore. Cosa che avvenne dopo poco e che mi portò alla decisione di lavorare su di me con la tecnica delle Costellazion, partecipando al primo corso di formazione in Italia con Attilio Piazza.

Ero così entusiasta dell’esperienza che ne parlavo a tutti, finché, terminato il percorso di formazione, i miei amici per primi mi hanno chiesto di tenere alcune costellazioni….e ora, come Hellinger e Attilio Piazza mi hanno detto, non mi posso più tirare indietro…


(29/09/2006)