L'AUTO, IL COMPUTER E IL CONDUCENTE: GLI ASPETTI DI UN ESSERE UMANO
Nel linguaggio quotidiano, capita di dire: ho mal di testa, ho mal di pancia, sono nervoso, sono depresso. Ma... siamo proprio sicuri che sia così?
di Giancarlo Tarozzi
Le parole hanno un grande potere sia sulla realtà che ci circonda che sulla nostra mente, ed è quindi estremamente semplice suggestionarsi, autoipnotizzarsi, dando un grande potere ai disturbi psicofisici.

Ho già avuto occasione di proporre un altro punto di vista: il nostro corpo è un oggetto, estremamente raffinato, frutto di un'evoluzione durata milioni di anni; un veicolo che ci permette di fare esperienza della realtà: muoversi, sperimentare, permettere a noi stessi di vivere attraverso la Passione e di interagire con gli stimoli della vita quotidiana. La mente è un computer altrettanto potente, frutto di un'evoluzione millenaria nella sua programmazione, che consente di elaborare i dati delle proprie esperienze, di sperimentare emozioni, di comprendere quanto vissuto dal corpo. Un veicolo, un computer: due strumenti attraverso i quali possiamo crescere nella nostra consapevolezza, sviluppare la nostra coscienza. La coscienza, invece, è il conducente, il significato più profondo della parola Io, che, una volta realizzato a fondo, può iniziare a dissolversi nella scoperta degli altri attraverso il cuore.

E veniamo all'affermazione iniziale: ogni volta che diciamo "ho mal di pancia" ci identifichiamo completamente e assolutamente con il nostro corpo, il che rende estremamente difficile affrontare e risolvere il disturbo. Provate, invece, a dire "il mio corpo ha mal di pancia", "il mio corpo ha l'emicrania", "la mia mente è depressa", "la mia mente si sente sola", e così via. Vi accorgerete subito di come il sintomo perda una buona parte del potere che ha su di voi. Nel momento in cui affermate e ricordate a voi stessi che non "voi" ma una parte di voi, la vostra auto, il vostro computer, ha dei problemi potete affrontarli scoprendo come niente di quanto avviene intorno a voi ha potere su di voi se non glielo consentite. Al tempo stesso, questo semplice cambiamento di punto di vista, può essere un ottimo esercizio di autoconsapevolezza.

Ogni volta che ricordate a voi stessi che possedete un corpo, che possedete una mente, in quel preciso momento siete centrati su voi stessi, sul vostro Spirito, nella vostra Coscienza.

Avete anche un'opportunità di scoprire la vostra profonda libertà: se qualcuno vi graffia la macchina o la tampona, ha danneggiato un oggetto che possedete, non voi; se il vostro computer ha dei problemi è un altro oggetto che possedete, non voi. Se riportate questo esempio al vostro corpo ed alla vostra mente, vi rendete conto di come nel peggiore dei casi la realtà intorno a voi, il vostro prossimo, può far del male o ferire, fisicamente od emotivamente, solo il corpo e la mente che vi appartengono: nessuno può violare o danneggiare l'intangibilità sacra del vostro Spirito.

Rendersi veramente conto di questo significa aver fatto un grande passo in direzione della propria libertà.

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(28/09/2006)