LA STAGIONE DEI REALITY
L’INVASIONE HA AVUTO INIZIO

Se ci illudevamo che fosse solo un fenomeno passeggero, dobbiamo ricrederci. I reality show hanno invaso gli schermi televisivi di tutto il mondo. La stagione televisiva appena cominciata lo dimostra.
di Laura Sarotto
Si è aperta con un certo anticipo rispetto agli anni passati la nuova stagione televisiva. Numerosi, infatti, sono i programmi, anche tra quelli di punta delle varie reti, ad avere preso il via in questi primi quindici giorni di settembre. Dando un occhio al palinsesto di questo inizio stagione, non si può non notare la preponderanza del genere reality show. Già in questi primissimi giorni di inizio stagione, sono già due i reality ad avere fatto capolino sugli schermi televisivi: Unan1mous condotto da Maria De Filippi (e già conclusosi) e La Pupa e il Secchione, presentato dall’inedita coppia Federica Panicucci ed Enrico Papi. Gli altri prenderanno il via nei prossimi giorni.

Una vera e propria invasione del palinsesto che vedrà il reality farla da padrone per buona parte della stagione televisiva 2006-2007. Già, perché a dispetto delle previsioni di primo pelo, il reality show non solo si sta dimostrando una moda pronta a durare, ma si sta anche rivelando capace di fare scuola e di invadere e contaminare tutti gli altri generi televisivi. Questa stagione televisiva, non è infatti che una conferma del successo e della popolarità di un genere che pare tanto amato da pubblico e addetti ai lavori quanto avversato dalla critica.

Tra novità e nuove edizioni, numerosi sono i titoli in partenza, quasi tutti condotti da donne, che in questo genere di programma sembrano debellare la concorrenza maschile. Oltre ai già citati Unan1mous e La Pupa e il Secchione (reality psicologico in cui un gruppo di persone sono state chiuse in un bunker finché non hanno deciso a chi assegnare il malloppo in palio, il primo comedy show che abbina il classico stereotipo della pupa bella e stupida con quello del secchione colto intelligente ma imbranato), partiranno a breve anche Wild West, condotto da Alba Parietti e ambientato in Arizona dove i concorrenti dovranno imparare a diventare dei veri cowboy e cowgirls, e Circus, condotto dall’ormai regina dei reality Barbara D’Urso, in cui i partecipanti dovranno cimentarsi in una serie di prove circensi.

Per non parlare poi di quelli che ormai sono diventati dei veri classici: L’isola dei famosi, sempre condotto da Simona Ventura ma ambientato, quest’anno, a Honduras; Ballando con le StelleIl Treno dei Desideri, cavallo di battaglia di Antonella Clerici. A questi si aggiungono tutti i programmi appartenenti al genere in onda su reti minori, come La7 (La Tata; Cambio Moglie), MTV (8th and Ocean, per fare solo un nome) o le reti del satellite. Se poi si tiene conto che la seconda parte dell’annata televisiva ha in serbo per noi trasmissioni come Amici, il Grande Fratello e La Fattoria, si capisce che questa stagione è davvero stata invasa dal genere reality.

Il perché di questa vera e propria invasione abbiamo già provato a spiegarlo più volte. Questi programmi fanno un certo audience e costano poco guadagnando parecchio. I comuni mortali e chi appartiene al mondo dello spettacolo ha capito che parteciparvi porta profitti, non solo immediatamente economici. I reality regalano infatti una certa visibilità a coloro che vogliono farsi conoscere dal grande pubblico e a chi vuole restare (o tornare) sulla cresta dell’onda e far parlare di sé. Senza contare che probabilmente mancano idee, e anche soldi, per costruire programmi innovativi e originali.

In ogni caso, qualunque sia il motivo, i reality hanno fatto piazza pulita di tutti gli altri programmi, occupando in maniera massiccia il palinsesto televisivo e contaminando tutti gli altri generi televisivi, a cominciare dai grandi contenitori pomeridiani o domenicali fino quasi ai telegiornali. Quando non c’è un reality show, spesso c’è un programma che ne parla o che parla dei suoi protagonisti, in un’autoreferenzialità pressoché infinita. La necessità di ostentare la realtà delle cose, la “verità” delle situazioni e l’“esser vero” dei protagonisti ha influenzato la maggior parte dei programmi televisivi e, talvolta, persino la stampa.

E tra un reality e l’altro, ci gustiano qualche buon telefilm americano, qualche più o meno ben fatta fiction italiana e una serie di replicanti che fanno persino dubitare di aver cambiato canale: dai pacchi a Fattore C di Bonolis, dall’Eredità al nuovo programma di Amadeus. Aspettiamo di vedere che novità ci riserverà la stagione in futuro, in particolare nei pomeriggi delle due reti ammiraglie: Buon Pomeriggio di Maurizio Costanzo e La vita diretta di Michele Cocuzza. Nuovi mostruosi replicanti o programmi di approfondimento delineati da distinte personalità? Ai posteri l’ardua sentenza.


(19/09/2006)