Mediamente gli italiani assegnano un 7 al proprio modo di vivere, ma durante le vacanze estive sembra che lo stile di vita degli italiani meriti un voto ancora più basso. È quanto emerso dal primo sondaggio Pro-activ, condotto dall’Istituto di Ricerca IPSOS, che mette in luce le cattive abitudini degli abitanti del nostro Paese durante il periodo estivo e soprattutto in vacanza: più cene fuori (44%), più peccati di gola (52%), si mangia in modo più sregolato (37%) e ci si concede qualche drink in più con gli amici (21%). Sono soprattutto i giovani a trasgredire (dai 15 ai 34 anni), al Sud e nelle Isole.
Gli italiani però, già mentre “peccano” promettono a se stessi una migliore qualità della vita al rientro dalle vacanze: a settembre ci si propone di dormire 8 ore per notte (57%), di fare le scale a piedi (55%), di saper ridere di se stessi (55%), di porre una maggiore attenzione per l’alimentazione sana (89%); ma tra i buoni propositi appare anche spegnere il cellulare a tavola (35%), smettere di guardare i reality (20%) e non fare straordinari (17%).
Ma durante l’anno quali sono le buone e le cattive abitudini riconosciute dagli italiani?
L’alimentazione sana è la buona abitudine di cui gli intervistati si dichiarano più fieri (65%). Contemporaneamente, però, grande enfasi è data al modo di alimentarsi (56%) anche tra le cattive abitudini, prima fra tutte quella di mangiare tanti dolci (20%) che è anche quella a cui è più difficile rinunciare (il 12% la cita per prima).
In generale, tuttavia, gli italiani sembrano molto informati sulla corretta alimentazione ed infatti la conoscenza degli alimenti salutari è diffusa e anche specifica: il valore per la salute dei cibi ricchi di fibre o fermenti lattici o dei cibi arricchiti (di steroli vegetali, di calcio, di vitamine…) è ben noto da una percentuale elevata della popolazione ed in modo trasversale a classi socio-demografiche e zone geografiche di residenza.
La parte del leone circa le nostre cattive abitudini riguarda la qualità della vita: ben il 69% degli italiani considera una cattiva abitudine la tendenza a non dedicare tempo ed energia al relax, alla socializzazione, al buonumore.
Emergono come esempi di cattive abitudini: lavorare troppo (19%) stressarsi (26%), fare poche attività rilassanti o divertenti (16%), prendersi poche vacanze (11%).
Pochi, però, uniscono a questa consapevolezza sulla correttezza del proprio stile di vita una rapporto diretto con la propria salute. La maggioranza parla indistintamente di “problemi per la salute” (67%) derivanti da cattive abitudini come il fumo, una alimentazione scorretta, la poca attività fisica o il poco tempo per sé e per i propri familiari; “invecchiare male” (11%) è una preoccupazione diffusa, mentre un numero limitato associa uno stile di vita scorretto alle malattie cardiovascolari (18%). Un buon numero considera invece rilevante l’impatto emotivo e psicologico (il 27%).
Infine una curiosità: dovendo scegliere tra rinunciare al vino o al cioccolato, quasi la metà sceglie il secondo (48% preferisce rinunciare al vino), mentre sono soprattutto le donne a rinunciare tranquillamente al vino pur di poter continuare a “coccolarsi” con il cioccolato; ma c’è anche un 10% che dichiara risolutamente di non voler rinunciare né all’uno né all’altro.
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