Quante volte, onorando la dieta del momento, avete rinunciato al piacere di noci, mandorle, pistacchi e pinoli? Beh, forse da oggi non dovrete più farlo, e potrete concedervi lo sfizio di cedere alla gola per una tra le prelibatezze più caloriche e gustose che la natura ci abbia regalato.
La frutta secca fa bene, previene patologie cardiovascolari e coronariche e migliora il metabolismo. Ce ne parla il professor Giovanni Spera, ordinario presso La Sapienza di Roma e consulente del Ministero della Salute. Esperto nutrizionista impegnato nella divulgazione rivolta ai consumatori, il prof. Spera ci tiene però a sottolineare che tutto dipende dalla modalità d’assunzione dell’alimento, di cui si consiglierebbe un “uso ragionato”.
Si tratta di tenere sotto controllo l’apporto calorico complessivo, all’interno di un quadro nutrizionale dove la frutta secca verrebbe a costituire un alimento funzionale in grado di agire in modo benefico sull’organismo. In parole più semplici, mangiando frutta secca dopo una scorpacciata di grassi animali, si rischierebbe soltanto di annullarne i vantaggi. Addio tradizioni, insomma, e addio frutta secca consumata in periodi di sovralimentazione come festività natalizie e pasquali.
Piuttosto, l’alimento andrebbe consumato come snack energetico, mangiato lontano da altri pasti, o assunto in diete ipocaloriche tipiche di giovani, atleti e studenti. Questo uso ragionato dell’alimento porterebbe così a notevoli giovamenti per l’organismo. Come? Riducendo del 51% il rischio di infarto del miocardio, del 30% l’insorgenza di patologie vascolari e del 40% quella di patologie coronariche.
Infatti la frutta secca è un concentrato di polifenoli, sostanze antiossidanti fondamentali nel combattere l’accumulo di radicali liberi e nel prevenire patologie da ciò scaturite, come danni all’apparato cardiocircolatorio o forme tumorali.
Non solo, ma paradossalmente la frutta secca contribuirebbe a tenere sotto controllo il peso corporeo. Sebbene le calorie introdotte siano notevoli, quindi, il peso tenderebbe a rimanere costante. Questo significa che la frutta secca è in grado di agire positivamente sul nostro metabolismo: inducendo un incremento della spesa energetica, oppure l’assorbimento di grassi, o comunque favorendo quel senso di sazietà a lungo sperimentato nell’uso di pillole dimagranti.
Allora non è vero che la frutta secca è grassa e ricca di calorie?
Certo, ma occorre mettere al bando pregiudizi e luoghi comuni.
La frutta secca è sicuramente un alimento molto energetico, per questo se ne consiglia l’assunzione in porzioni adeguate, come snack rapido e salutare. Per quanto riguarda i grassi in essa contenuti, si tratta di grassi polinsaturi, i cosiddetti “grassi buoni”, privi cioè di colesterolo e in grado di contrastare le conseguenze negative dovute all’ingestione di grassi saturi.
L’idea che la frutta secca faccia male, dunque, non sarebbe che un mito nutrizionale da sfatare. E allora un po’ d’attenzione verso le modalità di consumo, la renderebbe una vera e propria risorsa di salute.
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