Sharon (Jodelle Ferland), una bambina sonnambula, in delle crisi che la portano a camminare nella notte grida spaventata “Silent Hill, casa”. Sua madre (Radha Mitchell, Melinda e Melinda) e suo padre (Sean Bean Lord of rings) sono preoccupati per lei. L’uno propone di ricorverarla in un ospedale psichiatrico e somministrarle farmaci. L’altra decide di affrontare un viaggio verso Silent Hill.
Silent Hill. La città fantasma. Solo l’oscuro apre la porta per Silent Hill. E così, se nel viaggio d’andata, madre e figlia sfrecciano sulle strade verso la città disabitata, quando Sharon scompare, la strada da cui provenivano frana e Rose (Redha Mitchell) si trova prigioniera di un posto sperduto e disabitato. Dal cielo piove cenere. Tutto è avvolto in una pellicola sottile di nebbia e silenzio. Un incidente, la macchina esce di strada. Buio. Sullo schermo. In sala. Quando Rose apre gli occhi, la figlia non è più sul sedile accanto. Sono rimasti, però i suoi disegni.
Una bambina prigioniera in una scuola. Rose inizia a cercarla. Le strade mute ed immobili. I palazzi fatiscenti. Il silenzio dappertutto. Il paese, anni prima, era stato distrutto da un incendio e tutti i suoi abitanti erano morti nonostante la polizia avesse tentato di evacuare il luogo. All’improvviso, un suono. Una sirena, un allarme, un avvertimento. Ed il cielo viene inghiottito dal buio, di nuovo. Rose sta inseguendo una bambina, la stessa che le era sembrato di investire e che l’aveva mandata fuori strada. Una bambina identica a sua figlia. Ma quando cala l’oscurità, le pareti delle case e le inferriate vengono bruciate da un fuoco invisibile. Rimangono solo le strutture, sotto l’intonaco e la calce. Ed escono loro, i non morti. I dannati. Affamati di carne umana, mossi dalla vendetta insaziabile.
Poi, ancora il buio. Che divora la sala e gli spettatori. Tutto è finito, di nuovo il cielo incolore e la cenere che copre tutto come neve. Ma l’oscurità può solo diventare più oscura. E quando sembra che sia scaturito l’orrore, il peggio deve ancora arrivare. Una setta di fanatici che si rifugia in una chiesa sotto la dittatura di una puritana senza pietà. Una bambina bruciata viva perché ritenuta una strega, figlia di una madre sola.
Uno spirito dannato che cerca vendetta e relega tutti all’oscurità senza scampo. E quando Cristopher (Sean Bean) parte per cercare sua moglie e sua figlia, la terribile consapevolezza che non potrà aiutarle: sono prigioniere di una realtà sotto la pelle della realtà. Un mondo invisibile che coesiste con il mondo in cui vivono tutti. Prigioniere della dimensione della vendetta. E una serie di indizi, seminati lungo il cammino, come un puzzle per giungere alla soluzione dell’enigma e fuggire da Silent Hill. Ma ci sono cicatrici che lasciano segni indelebili e viaggi da cui non si può più tornare.
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