Georges Bataille nacque a Billom nel 1897. La sofferenza per la morte del padre diede inizio ad un rapporto morboso con sua madre. Ebbe un’adolescenza solitaria, segnata da una grande crisi religiosa che lo spinse alla fede cattolica contro l’educazione laica della sua famiglia. Il periodo del cattolicesimo si concluse nel 1920 con un viaggio nell’isola di Wight, dove conobbe Bergson. Fu un uomo di grande cultura e eterogenei interessi: si dedicò allo studio del cinese, del tibetano, del russo; studiò a fondo l’opera di Nietzsche e di Freud, oltre che di Dostoevskij, Kierkegaard e Pascal. Nel 1924 si accostò al movimento surrealista da cui però rimase sempre autonomo e fuori dal coro. Il suo più acerrimo nemico fu, componente dello stesso movimento, Andrè Breton che sulla rivista Documents gli rivolse aspre requisitorie. Nonostante una rottura con il gruppo, nel 1934, a causa della tensione politica in Fracia ed Europa, Bataille diede avvio ad un’unione di intellettuali rivoluzionari che raccoglieva surrealisti (tra cui anche Breton), comunisti, dissidenti e trozkisti. La stesura del romanzo Le bleu du ciel risale al periodo del Contre-Attaque. Un attacco di tubercolosi, nel 1942, pose fine all’attività politica e lavorativa dello scrittore, impiegato alla Biblioteca Nazionale. Prima del ritorno alla vita culturale nel 1946, Bataille si sposterà di continuo tra Francia e Normandia. Dal 1955 tornarono a manifestarsi gravi problemi di salute. L’8 luglio del 1963 morirà colpito da un embolo.
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