THE BREED - LA RAZZA DEL MALE
TITOLO ORIGINALE: The breed REGIA: Nicholas Mastandrea CON: Oliver Hudson, Michelle Rodriguez, Hill Harper, Eric Lively, Taryn Manning SUD AFRICA 2005 DURATA: 90 min. GENERE: horror DATA di USCITA: 1 giugno 2006 VOTO: 4
di Azzurra De Paola
Arrivati nella casa che uno zio ha lasciato in eredità ai fratelli John (Oliver Hudson) e Matt (Eric Lively), i ragazzi si divertono a fare il bagno nel lago. A bere cocktail ghiacciati. A fare baldoria. Sara (Taryn Manning) trova un cucciolo di pastore tedesco e lo tiene tutto il giorno con sé. A sera, mentre preparano l’ennesimo bicchiere super alcolico, il cucciolo si mostra tutt’altro che socievole, ringhiando.

Certo, con un orecchio su ed uno giù ed il muso da cucciolo, risulta ben poco spaventoso. Ma, dopo essere scappato nel bosco circostante, Sara e John escono a cercarlo e, ad aspettarli, trovano un cane ben più grande che azzanna la ragazza. Da quel momento, finisce il weekend rilassante. Ma loro ancora non lo sanno. Nikki, la ex ragazza di John ed ora fidanzata con Matt, propone di lasciare l’isola per far vaccinare Sara contro la rabbia ma John, spericolato, convince tutti a rimanere.

Dal giorno successivo, l’assedio dei cani sarà implacabile. Soli su un’isola deserta, risultato di un esperimento governativo andato male, i cani sono (comprensibilmente) affamati. Oltre questo sono anche intelligentissimi e faranno di tutto per uno spuntino di carne fresca. A parte le notevoli abilità degli addestratori che riescono a far ‘recitare’ anche i cani, il film è piuttosto deludente.

Troppi spunti lasciati in sospeso: gli esperimenti militari sui cani, il coinvolgimento dello zio morto, la presenza di un superstite che muore dopo un secondo dalla comparsa, la spiegazione di come i cani siano sopravvissuti senza cibo dato che l’isola è disabitata.

Ci sono troppi ma che fanno seguito ad ogni scena. Senza la presenza dei cani, la pellicola sarebbe quasi un teen movie. Con i cani, sembra un horror mal riuscito. Se si esclude la bellezza del cane simile al lupo, al suo essere selvaggio nonostante l’addomesticamento, se si prescinde dalle acrobazie canine e dal lavoro che c’è dietro ogni scena apparentemente naturale, il film non ha niente di interessante.

Senza storia, è il tentativo dei cinque di sfuggire a dei cani affamati che non hanno colpa della loro presenza sul luogo – in quanto figli di un esperimento militare – e neppure della loro fame istintiva: se noi fossimo abbandonati al nostro destino su un’isola deserta non mangeremmo tutto ciò che si muove?


(24/05/2006)