Nello scorso articolo ho delineato sinteticamente uno dei principi fondamentali del Tantra: considerare il corpo umano come un tempio, un luogo per la manifestazione della scintilla divina che anima ogni essere vivente, che può realizzarsi nel vivere pienamente la Passione, espressione completa sia dei sensi fisici che delle capacità intellettuali per affinare la possibilità di espressione piena di se stessi…
Il termine passione esprime qualcosa di molto più vasto e di profondo dell'espressione della sessualità genitale, come ho già avuto occasione di approfondire in passato. È la radice di termini quali "compassione", "e "empatia": due manifestazioni del cuore, dell'amore.
Concetti temuti e osteggiati da chi preferisce “coltivare” un essere umano contorto nella colpa e nella sofferenza; è vero, del resto, che lo stesso termine "passione" è stato utilizzato per esprimere un atto di violenza abietta, il massacro di Gesù, cosicché, nell'inconscio, questi due significati finiscono con l'identificarsi facendo sì che il principio della Passione richiami inconsciamente violenza, dolore, colpa. Tutti termini che i lettori di questa rubrica conoscono fin troppo bene.
Ed ecco che, in tempi più recenti, si è cercato di compiere la stessa operazione con il termine Tantra, trasformato in un sinonimo di sessualità fine a se stessa, di autorizzazione a trasgredire...
Ancora una volta, termini che esprimono il possibile uso consapevole e spirituale del piacere e della sessualità - della connessione con la Dea – vengono sporcati, confusi, "sterilizzati".
Utilizzare i rituali tantrici, esattamente come sperimentare il Touch of Passion - per il quale rimando ad altri interventi di questa rubrica – ri-imparare ad agire inserendosi nell'onda dell'armonia, nel principio del dare e ricevere piacere. Questo può avvenire sia in senso fisico, emozionale, che in un atto d'amore, o nell'opportunità di aiutare una persona in difficoltà, nel condividere l'energia orgasmica. Ciò significa sintonizzarsi con quello stesso principio del piacere che - a partire dalle manifestazioni quantistiche dell'energia (che ha bisogno di un osservatore, quindi di interagire con qualcosa, per determinarsi,) lungo la scala evolutiva fino alla manifestazione universale delle sostanze organiche, quindi della vita, quindi dell'intelligenza, quindi della Coscienza - propone sempre e comunque un'interazione armoniosa con la realtà circostante... tutto sommato potremmo definirla una ricerca del piacere su scala cosmica, come molla ed occasione per un processo di crescita evolutiva.
Il Tantra propone di aprirsi profondamente all'esistenza, fare esperienza di tutto quanto la realtà ci propone per crescere, utilizzare tutto quanto ci circonda senza mai attaccarvisi, senza cercare di possederlo, ma interagendo, vivendo ogni situazione come se ci si trovasse in un grande albergo: se c'è la piscina e si guasta, smettiamo di usarla senza soffrire in quanto non é nostra. Possiamo godere i lussi che ci propone sapendo di non possederli, per cui se domani, proseguendo il nostro viaggio, ci troveremo in una pensione modesta, sappiamo che anch'essa avrà le sue esperienze da offrirci.
Superare l'attaccamento è un presupposto fondamentale del Tantra: se io dico "quest'albero é mio", milioni di altri alberi non mi appartengono, sono fuori dalla mia portata; la stessa cosa vale per gli animali, gli esseri umani, le emozioni, qualsiasi cosa.
Vivere invece ogni esperienza cercando quello che ha da insegnare e proporre, identificando le eventuali fonti di sofferenza come sintomi di problemi da superare… Ricordare sempre che, come avviene alla particella quantistica, solo la presenza di un osservatore esterno, cioè l'interazione con la realtà circostante, mi determina e mi permette di esistere… Come la stessa energia sessuale sia una manifestazione primaria dell'istinto vitale, come la citata assenza di pensiero nel momento dell'orgasmo sia un'opportunità di contatto con il divino piuttosto che la semplice espressione di un istinto animale... Tutte opportunità per scoprire come quanto mi circonda smette di avere potere su di me, come posso realmente interagire con la realtà nella sua pienezza senza farmi distrarre dalla mente con i suoi attaccamenti e i suoi continui rimandi tra passato e futuro.
Giancarlo Tarozzi, tra le altre cose, è fondatore dell'Associazione Pachamama. Per informazioni consultare il sito web.tiscali.it/pachamama, scrivere a pachamama@inwind.it o telefonare al 069032785 o al 3387255800.
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