La ricerca della Verità è stata una delle molle che da sempre ha animato la spinta evolutiva degli esseri umani. Filosofia, scienza, religioni, percorsi iniziatici... strumenti sviluppati nel tentativo di comprendere il grande mistero dell'esistenza.
Un elemento che ha caratterizzato saggi e maestri di ogni tempo e cultura è la consapevolezza che la mente umana, per la sua stessa costituzione, è incapace di comprendere e definire completamente la Verità; il percorso evolutivo dell'umanità ha portato popoli, culture e individui a sviluppare punti di vista che si avvicinano, senza mal raggiungerla in senso assoluto, ad una definizione di, per citare un celebre romanzo di fantascienza, "La vita, l'universo, e tutto quanto".
L'essenza di qualunque processo evolutivo, fisico, mentale, o spirituale, è la capacità di rimettere continuamente in discussione quanto acquisito, e avere la possibilità di migliorarlo ulteriormente.
Dall'altro lato, da sempre, esistono scuole di pensiero che si proclamano come le sole e le uniche detentrici di una verità assoluta, attaccando con maggiore o minore violenza il relativismo, ossia la visione che ho appena descritto.
Ogni essere umano, in ogni istante della propria esistenza, giunge a formulare una serie di verità temporanee, che possono aver valore nella propria relazione, nelle proprie scelte, nel valore stesso da dare alla propria vita.
Successive ed ulteriori esperienze di crescita portano poi, spesso, a rimettere in discussione tali "verità" non più adatte a spiegare e comprendere quanto la vita ha in serbo in ogni attimo.
Spesso, portarsi dietro troppe "verità" sviluppate nel proprio passato ostacola e impedisce di aprirsi a comprendere le nuove esperienze: è quello che avviene, soprattutto nelle culture patriarcali, quando l'essere umano inizia ad invecchiare, irrigidirsi, chiudersi, e questo può avvenire a qualsiasi età; purtroppo, nel mondo contemporaneo, esistono fin troppe persone che già si cristallizzano ed invecchiano appena uscite dall'adolescenza. Perdere la capacità di stupirsi, di rimettersi in discussione, di crescere, di andare al di là delle verità acquisite significa iniziare a morire.
Nelle culture tradizionali, l'anziano, il vecchio è sinonimo di saggezza, di una persona che, avendo vissuto molte esperienze, è andato al di là dell'identificazione in ognuna di esse e si è quindi realmente avvicinato alla Verità. Ma... se pensate alle persone anziane che sono intorno a voi, nella vostra vita, vi accorgerete che, fin troppo spesso, più che di saggezza danno l'idea di rigidità e cristallizzazione: la spinta evolutiva della vita si è come ritirata da loro.
Il relativismo, la capacità di rimettersi continuamente in discussione per avvicinarsi sempre di più ad una percezione della Verità, è stato condannato da tutte quelle ideologie politiche e religiose che traggono potere dal controllare ed imporre la propria visione della vita, mentre è considerato un approccio fondamentale da visioni quali il Taoismo, per cui l'essenza della realtà non può essere definita né compresa dalla mente umana, dei nativi americani o dagli indiani dell'India, per cui c'è un salto molto grande tra le rappresentazioni più o meno divinizzate della forza della natura e il Principio dell'Assoluto, e così via.
In un'esperienza come la One Experience, dopo aver attraversato, pulito e trasformato tutti i vincoli ed i legami prodotti dalle piccole "verità" passate, spesso fonte di malattie e disagi psichici, ci si trova davanti Specchio, nel quale ci si accorge che la propria stessa immagine ad un certo punto si dissolve per lasciare il posto ad altri piani ed aspetti della realtà; non a caso, è un'esperienza unica e diversa per ognuno così come unica e diversa può essere la capacità di ogni essere umano di avvicinarsi ed approssimare la propria visione della Verità.
Giancarlo Tarozzi, tra le altre cose, è fondatore dell'Associazione Pachamama. Per informazioni consultare il sito www.sciamanesimo.eu, scrivere a segreteria@sciamanesimo.eu o telefonare al 069032785 o al 3387255800.
|
|