Ricca di storia e di tradizioni, l’Armenia è un Paese essenzialmente montuoso posto nella regione caucasica, tra la Turchia, la Georgia, l’Azerbaijan e l’Iran. A questa terra è legato l’episodio biblico dell’incagliamento dell’arca di Noè sulla sommità del monte Ararat, alto più di quattromila metri, mentre in età storia di qui passava la via della Seta che da Venezia conduceva fino alla Cina attraverso l’Asia centrale.
Ma l’Armenia non è solamente questo: girando tra i monti si scoprono un tempio di età ellenistica a Garni, il monastero di Geghard e un numero incredibile di chiese. Dal punto di vista naturalistico, l’Armenia vanta il secondo bacino lacustre navigabile più alto del mondo (dopo il Titicaca), il lago Sevan, sterminati altopiani che in primavera e in estate si riempiono di fiori multicolori (in Armenia sono presenti oltre tremila specie di piante e di orchidee), pianure coltivate e profondi canyon solcati da fiumi tumultuosi. Comunque l’Armenia non riesce certamente ad annoiare il turista grazie al continuo mutare degli ambienti naturali che passano velocemente da aridi deserti fino a fitte foreste di conifere.
Su questo territorio vivono diverse specie di animali selvatici: orsi, lupi, leopardi e cinghiali e, soprattutto, oltre trecento specie di uccelli, in gran parte migratori che percorrono le rotte tra Europa e Asia. La maggior parte degli edifici storici armeni si riferiscono ai primi secoli di vita del cristianesimo (assunto a religione di stato all’inizio del IV secolo d.C.), ancora oggi seguita da oltre il 95% della popolazione. Dei precedenti templi pagani rimane solamente quello greco ellenistico di Garni. L’avvento del cristianesimo in Armenia è legato alla figura del re Tiridate III, il quale tenne segregato in prigione per tredici anni il missionario Gregorio e per conseguenza fu colpito da un’improvvisa pazzia dalla quale guarì solamente dopo la liberazione del missionario. Pentitosi, Tiridate si fece battezzare dallo stesso Gregorio: da quel momento l’Armenia si riempì di chiese cristiane, come quelle di Echmiadzin e di Khor Virap, edificata sul luogo dove era stato tenuto prigioniero Gregorio, molte di queste il luogo dei precedenti edifici di culto pagani.
Oggi la Chiesa Armena apostolica ha la propria sede nella chiesa di Echmiadzin, dove si trova il Catolicos, ovvero il capo supremo della gerarchia religiosa nazionale, che è nominato dall’assemblea di tutti i membri delle chiese armene sparse per il mondo (oltre a quella di Echmiadzin sono presenti altre tre sedi gerarchiche in Cilicia, a Gerusalemme e a Istanbul). La chiesa armena ha promosso nel corso dei secoli lo sviluppo artistico e artigianale del Paese: all’interno di questi edifici fanno bella mostra di sé affreschi e bassorilievi di livello artistico molto elevato.
La musica tradizionale armena è quella sciarakan, legata alle manifestazioni liturgiche e suonata con gli strumenti tradizionali del Paese. La letteratura armena vide invece la luce nel V secolo, con l’invenzione dell’alfabeto da parte di Mesrop Mashtots, con la quale furono realizzati manoscritti antichi di astronomia, storia, geografia, poesia e medicina, molti dei quali sono oggi esposti all’interno del museo omonimo nella capitale Yerevan.
La pittura si sviluppò molto più tardi, solamente con l’inizio del XIX secolo, ed ebbe tra i propri esponenti di fama internazionale Hakob Hovnatanyan e Ivan Aivazovsky. Oggi i turisti che si recano in Armenia sono particolarmente attratti dai magnifici tappeti realizzati con la tecnica Kilim, dagli splendidi lavori di intaglio su legno che riproducono le innumerevoli croci in pietra (gli khachkar) sparse su tutto il territorio nazionale, oppure i gioielli in ossidiana e pietre preziose.
Storicamente, il primo regno di Armenia (conosciuto nella Bibbia come il regno dell’Ararat) nacque nel XIX secolo a.C. quando il re Haik sconfisse il re assiro conquistandosi il diritto di fondare una fortezza reale sull’attuale territorio di Yerevan. Il periodo d’oro armeno si ebbe con l’inizio dell’era cristiana grazie al passaggio per il Paese della Via della Seta che collegava l’Europa con l’Estremo Oriente e per la quale transitavano merci preziose, tanto che Roma fece incoronare re Tiridate I, fedele alleato dell’Urbe. Nel XVII secolo parte del territorio armeno fu inglobato nell’impero Ottomano e all’inizio del secolo scorso fu oggetto da parte del governo turco di un terribile genocidio che eliminò scientificamente circa un milione e mezzo di persone per liberare il Paese dalla minoranza armena.
Con la fine della prima guerra mondiale l’Armenia conobbe un breve periodo di indipendenza prima di essere inglobato all’interno del territorio sovietico; nel 1991 il Paese è tornato a essere una democrazia indipendente.
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