Imre Kertész, nato nel 1929 a Budapest, è stato deportato nel 1944 ad Auschwitz e liberato a Buchenwald nel 1945. tornato in Ungheria nel 1948, ha lavorato prima come giornalista e poi come traduttore, traducendo, tra le altre, opere di Freud, Nietzsche, Canetti e Wittgenstein. Scrittore di romanzi e di opere teatrali, messo al bando dal regime comunista, ha dovuto attendere il crollo del muro di Berlino per vedere riconosciuta la sua opera, in patria e all'estero, fino all'assegnazione del Premio Nobel nel 2002. In Italia sono finora stati tradotti due suoi libri: Essere senza destino e Fiasco, entrambi editi da Feltrinelli.
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