Inizia oggi nella capitale, un festival tutto dedicato alle molteplici direzioni di ricerca della danza contemporanea nostrana. Così il teatro Palladium dà un tocco di classe alla sua stagione 2006, già articolata in un percorso variegato e originale fatto di rassegne a tema.
Dopo i festival dedicati al Racconto, alla Scienza e alla Filosofia, è la volta della Danza. Esperienza tanto lontana da una monotona vita quotidiana in balìa degli automatismi, quanto interna all’esistenza umana nel suo essere poesia prima ancora che calcolo. E se qualcuno diceva che se del movimento esiste la musica, questa è la danza, forse anche stavolta la sentenza non sarà smentita.
È la messa in metrica della vita umana nelle sue varie sfaccettature ad entrare in scena, allora. Senza mai lasciarsi troppo cristallizzare in forme stanche di essere ripetute. Questo il “taglio” del festival: la sperimentazione. Un voler percorrere sentieri trasversali al senso comune di intendere l’arte-danzante. Una scoperta poliedrica delle potenzialità del corpo dell’artista. Un corpo svincolato dall’obbligo della coreografia, che si offre nudo e vulnerabile, libero da mediazioni sovrastrutturali, pura presenza.
Chi abbiamo di fronte allora? Un attore, un danzatore, un performer, un musicista, un cantante? Forse tutte le cose insieme, certo non più il vecchio ballerino.
Si parte stasera e domani (giovedì 2 e venerdì 3 marzo) alle ore 21, con La favola esplosa di Giorgio Rossi e Sosta Palmizi. Danzare le favole per sentirsi vivi, per non dimenticare le proprie origini ancestrali. Un viaggio dentro il racconto come voce che tesse le fila di una storia universale e per questo senza storia, reticolo di odii e entusiasmi, paure e innamoramenti, vissuti sempre dentro l’eco dell’infanzia.
Sabato 4 e domenica 5 marzo, sempre alle ore 21, sarà invece la volta di Antonio Miguel, duo maschile ideato da Miguel Pereira con la collaborazione dell’italiano Antonio Tagliarini. Fulcro dello spettacolo, il senso della rappresentazione e dell’interprete come mediatore. I due artisti, nudi dentro e fuori, esploreranno la creazione a partire dalle proprie identità e dai propri limiti.
Venerdì 10 e sabato 11 marzo, ore 21, saranno poi I Topi di Michela Lucenti, performance rappresentata dalla Compagnia del Balletto Civile, a raccontarci di un’apocalisse. Uno scenario tetro e grottesco, dove, dopo una catastrofe non rivelata restano in scena relitti sopravvissuti di un’umanità senza più generi. Teatro fisico, tra fantascienza e ironica previsione.
Il corpo sarà poi sottoposto ad una sorta di prolungamento tecnologico, con Bi-lux, domenica 12 alle 21. Performance ideata da Ariella Vidach e Claudio Prati, in cui i danzatori della Compagnia Avventire in Elicottero Prodotti si relazioneranno con il sistema interattivo AUXY. Un software appositamente creato per elaborare e mixare file audio a partire dalla lettura ottica dei colori indossati dagli artisti. Una dimensione quasi sinestetica.
Tango o della casta voluttà, danza di passione e voci, sussurri e grida, donne e amori, andrà invece in scena venerdì 17 e sabato 18 alle 21. Per finire, domenica 19 alle 20.30, con No break dance, una sfilza di giovani interpreti e coreografi proporranno personali prospettive di vivere la danza contemporanea. Tra sperimentazione e integrazione con linguaggi diversi, visual art inclusa.
Dove:
Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8
00154 – Roma
tel. 0657067761/66
tel.0642296219
info@teatro-palladium.it
Biglietti:
Intero 15 euro
Ridotto 12 euro
Studenti Roma tre 8 euro
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