KYOTO E' IN VIGORE DA UN ANNO
L’ITALIA INQUINA SEMPRE DI PIU'

“Con il sole e con il vento non si risolve il problema energetico”. Con queste parole il ministro ha liquidato la possibilità di soluzioni alternative all’emergenza energia. Ma i nostri politici non sembrano rendersi conto che le vere emergenze sono altre. E non si risolvono certo con il carbone e le altre sostanze inquinanti.
di Daniel Tarozzi
Il nostro Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, di fronte alla crisi energetica che attanaglia l’Europa ha affermato: “con il sole e con il vento non si risolve il problema energetico”.

Probabilmente non c’era del sarcasmo nella sua voce, ma le parole sono comunque forti, provocatorie, quasi sprezzanti.

Parole dure che ben si conciliano con la decisione del Ministero e del Governo di ritornare a sfruttare il carbone come fonte energetica, nonché di prevedere la possibilità di alimentare alcune centrali elettriche a olio combustibile a basso tenore di zolfo.

E quindi, a un anno esatto dall’entrata in vigore del protocollo di Kyoto (16 febbraio 2005) firmato dall’Italia e che prevede una forte riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2012, il nostro Paese ha deciso di puntare con forza verso fonti di energia altamente inquinanti che ci allontaneranno ulteriormente dall’obiettivo.

Il protocollo, infatti, prevede per l’Italia una riduzione delle emissioni del 6,5% al 2008-2012 rispetto all’anno base del 1990. Ma le emissioni dello "Stivale" sono in realtà aumentate dell'11,6% rispetto al 2003, allontanando l’Italia dal rispetto degli accordi di oltre 17 punti percentuale!!!

Questo nonostante le principali ricerche scientifiche dimostrino che per evitare un ulteriore innalzamento del riscaldamento del nostro Pianeta bisognerebbe andare ben al di là dei limiti posti dal protocollo, con abbattimenti delle emissioni che dovrebbero toccare fino al 60 % rispetto ai valori attuali.

Ma il nostro Paese preferisce stare a guardare e preoccuparsi di risolvere la “crisi” imminente. Scopriamo quindi dalla televisione che i nostri problemi principali sono l’influenza dei polli e i tagli del gas della Russia, non la povertà, la disoccupazione, lo stato pietoso delle nostre coste e dei nostri boschi, lo sconforto in cui vivono larghe fette di popolazione nelle regioni del sud, l’abusivismo imperante, il disprezzo per la legge e la legalità.

Dovremo usare le nostre riserve strategiche! Annunciano con toni inquietanti i vari speaker dei tg. Non si capisce perché la cosa debba angosciarci. In un momento di “crisi” si ricorre alle riserve strategiche. Semplice e lineare. Altrimenti, perché mai dovremmo avere delle riserve strategiche?

Nonostante annuncino una situazione di “crisi”, però, le nostre istituzioni non si decidono finalmente di abbattere gli sprechi di energia, gas, acqua, materiali inquinanti e non. Si decide invece di riaprire le centrali a carbone, quelle a olio combustibile e, perché no!, quelle nucleari.

L’importante è non far niente che sia veramente efficace. Il nostro Paese è costellato da abitazioni con riscaldamenti centralizzati in cui si soffoca di caldo nelle ore di sole e si trema dal freddo in quelle notturne, in cui capita spesso di avere contemporaneamente i termosifoni accesi e le finestre aperte, in cui con 16 gradi di temperatura si alza al massimo il riscaldamento e si grida alla “crisi” e al gelo mentre in Russia (la Russia cattiva che ci taglia il gas) la gente muore veramente di freddo, con temperature che sono di 10 o 20 gradi sotto zero, quando va bene.

Mi capita spesso di entrare in appartamenti vuoti e di essere travolto da un caldo soffocante. Eppure in casa non c’era nessuno... “Ma non vorremo mica rientrare in una casa gelata dopo una giornata di lavoro!” E allora accendiamo il riscaldamento tutto il giorno, non si sa mai.

Ovviamente le luci devono essere accese in tutte le stanze, fa più allegria e poi “non siamo mica dei barboni!”.

Ma sì, costruiamo nuove centrali! Non finanziamo finestre isolanti per il freddo, che abbattono drasticamente il bisogno di riscaldamenti, non ottimizziamo i consumi, non spegniamo gli elettrodomestici quando non li usiamo. Tanto “con il sole e con il vento non si risolve il problema energetico”!

Ha ragione il Ministro. Con il sole e con il vento non si risolve il problema energetico. Con l’olio e il carbone, invece, si risolve il problema dell’inquinamento. Eliminando l’uomo.


I consigli di Legambiente per abbattere i consumi:

Cambia 5 lampadine da 100W tradizionali con altrettante a risparmio energetico da 20W: risparmi in bolletta 58 euro, alleggerisci il pianeta di 175 Kg di CO2 (in un anno).

Fai 2 cicli di lavatrice a settimana a 40 gradi invece che a 90 gradi: risparmi in bolletta 42 euro, alleggerisci il pianeta di 125 Kg di CO2 (in un anno).

Rinuncia all'automobile una volta a settimana: risparmi 52 euro, alleggerisci il pianeta di 156 Kg di CO2 (in un anno, su una media di 10 km a volta).

Spegni la funzione stand-by del tuo televisore quando non è in funzione: risparmi in bolletta 26 euro, alleggerisci il pianeta di 79 Kg di CO2 (in un anno).

Se hai lo scaldabagno elettrico, concentra l'accensione in un periodo di 8 ore, possibilmente notturne: risparmi in bolletta 712 euro, alleggerisci il pianeta di 2.135 Kg di CO2 (in un anno).


In questi giorni le varie associazioni organizzano manifestazioni e eventi per celebrare il protocollo di Kyoto e per incentivare il risparmio energetico. Ne riportiamo alcune:

La petizione “salva-clima” del WWF

La “Festa per il pianeta” di Legambiente

Le proposte ai candidati alle elezioni di Greenpeace


(16/02/2006)