Mentre a novembre la Svizzera ha posto un netto bando all’entrata di coltivazioni Ogm per cinque anni, nonostante sia patria del biotech Syngenta e di multinazionali come la Nestlé, l’intera Europa oggi viene condannata dal Wto per il regime “protezionistico” rispetto ai prodotti transgenici.
La moratoria sull’import di Ogm del ’98 imposta dall’Ue era già stata contestata nel 2003 da Usa, Canada e Argentina, ma ora la richiesta di aprire le porte si è fatta pressante. Già Vandana Shiva a quell’epoca diceva: La Monsanto, tramite il governo statunitense, sta disperatamente cercando di ribaltare le sue sorti in declino aprendo nuovi mercati per le sue sementi geneticamente modificate (OGM), con la coercizione e la corruzione.
Oggi la “coercizione” si sta facendo sempre più pesante e pressante senza lasciare libertà di scegliere al cittadino dell’Europa o del Mondo, bensì imponendo scelte che partono da esigenze di mercato. Secondo Greenpeace il messaggio è chiaro, il Wto vuole facilitare i tentativi degli Usa, di Canada e Argentina per l’ingresso del “prodotto alimentare brevettato” anche di Europa.
Da parte sua l’Europa, nonostante abbia già aperto i cancelli ai prodotti Ogm nel 2004, continua a considerarli “inutili, rischiosi e incontrollabili” come ribadisce anche Green Peace. L’associazione ambientalista sostiene anche il fatto che “forzare l’importazione di Ogm” significherebbe “indebolire il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza, in base al quale gli stati possono opporsi agli Ogm”.
La migliore strategia su cui può puntare oggi l’Europa è quella della sensibilizzazione dell’opinione pubblica, quindi condurre verso la conoscenza di ciò che muove realmente “alcuni” a diffondere e vendere a caro prezzo un prodotto che non solo non è “protetto” da nessun tipo di certificazione sulla sua sicurezza, ma che viene fatto passare ancora come importante mezzo di “evoluzione” e miglioramento per il problema della fame del mondo.
Sempre con Vandana Shiva, l’unica fame che si può realmente cancellare con gli Ogm è quella di denaro da parte delle multinazionali interessate “&C”.
Altrimenti il “Wto” non sarebbe stato così profondamente scosso, mettendoci poi alle strette, quando ha preso coscienza dei dati dell’Eurobarometro, i quali denunciano che il 62% della popolazione europea e il 77% di quella italiana è fortemente preoccupata per la presenza di Ogm negli alimenti. Questo significa che per l’Europa viene ancora prima il valore “risorsa umana”, rispetto al valore “risorsa monetaria”, come, invece, sta accadendo oltre oceano.
E voi che ne pensate?
(Mandaci una mail e scrivici se sei Pro o contro Ogm!)
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