Qualche giorno fa sono stati presentati a Roma dalla Commissione di vigilanza e controllo sul doping alcuni dati relativi a verifiche effettuate su atleti di diverse discipline sportive. I risultati sono impressionanti, non tanto nel numero di professionisti risultati positivi (poco più del 2 % su un campione di oltre 1500 atleti controllati su 372 gare sportive) quanto perché emerge che il doping ormai coinvolge qualsiasi settore agonistico.
Addio spirito di de Coubertin!
Tanto per fare un esempio, gli sportivi scoperti a far uso di sostanze dopanti provengono anche da federazioni che nessuno mai penserebbe coinvolte in comportamenti irregolari di questo tipo. Ci riferiamo al tiro con l’arco, alla danza, alle bocce. È scoraggiante rilevare come l’uso di sostanze proibite ormai coinvolga ogni tipo di sport agonistico. È evidente che il motto decoubertiniano (l’importante è partecipare) non ha più senso per chi vuole a ogni costo primeggiare, anche ricorrendo a sistemi illeciti.
L’aiuto della cannabis per vincere più facilmente
Tra le sostanze più utilizzate per migliorare le proprie performance in testa ci sono quelle derivate dalla cannabis. A parte il discorso di etica sportiva, la preoccupazione da parte delle autorità che hanno effettuato questa indagine riguarda soprattutto la salute degli atleti che potrebbe venire gravemente compromessa. Lo sport inteso come massima espressione di equilibrio e salute (mens sana in corpore sano), oltre che di generoso e leale spirito di competizione sembra destinato a finire in soffitta.
E per il futuro le preoccupazioni aumentano…
La legge 376 del 2000, attualmente in vigore, prevede una lunga e circostanziata lista di sostanze proibite, che la rende una delle normative più restrittive presente nei Paesi europei. Pare, però, che sia allo studio una sua revisione in senso più elastico. La cosa non può che preoccuparci, per lo sport e per i giovani che lo praticano, soprattutto se a questa decisione, si aggiunge la constatazione che la recente Finanziaria ha ridotto del 18% di fondi destinati alla Commissione di vigilanza e controllo sul doping.
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