Le emozioni che sperimentiamo quotidianamente sono frutto della nostra relazione con il resto del mondo, quindi con persone, animali, elementi della natura, situazioni, eventi. Ma quanto di queste sorgono spontaneamente e quanto sono invece indotte da messaggi più o meno palesi che condizionano la nostra attenzione?
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Si legge proprio in questi giorni di una scoperta da parte di ricercatori statunitensi sull’importanza di alcuni tratti somatici specifici nell’indurre determinate emozioni, come la tenerezza.
In base alle scoperte di questi ricercatori le forme rotonde, gli occhi grandi, l’aspetto un po’ goffo, la tenera età, e nel caso specifico di animali, la presenza di un pelo folto e morbido suscitano sentimenti di tenerezza.
Già oggi, in alcune terapie di aiuto, come la pet-therapy, ci si avvale del rapporto di cura tra essere umano e animale come sostegno psicologico di fronte a problemi di depressione, soprattutto in età infantile, ecc..
Come spesso accade, di un’informazione o di una scoperta scientifica ci se ne può avvalere in tanti modi e per diversi scopi.
Ecco allora che - su un altro versante affatto terapeutico - le stesse informazioni che inducono determinate emozioni vengono “scientemente” utilizzate per manipolare l’attenzione delle persone sui prodotti di mercato che si voglio pubblicizzare e vendere.
Così, vengono prodotti peluche col pelo addirittura più morbido di quello che l’animale avrebbe nella realtà, automobili dalla forma bombata e con due fari grossi e rotondi come due occhioni, e così via.
Tutti accorgimenti che fanno leva sulle nostre sensazioni ed emozioni e che frequentemente “orientano” le nostre scelte di acquisto, senza che di questo ci rendiamo conto.
Pertanto, quando proviamo delle emozioni che non siano rivolte a persone o animali con cui abbiamo già instaurato una relazione, sarebbe utile chiedersi quale ne è la provenienza.
La mia intenzione qui non è certo di “demonizzare” le leggi di un certo tipo di marketing, ma portare l’attenzione sul fatto che a volte delle scelte di gradevolezza che noi reputiamo provengano dalla nostra interiorità e siano comunque spontanee, in realtà possono essere state guidate da leggi di mercato che sono tutto fuorché l’espressione di una individualità e dell’unicità dell’essere umano.
E reputo ci sia un’enorme differenza tra lo scegliere di essere influenzato dalle leggi di mercato e credere di agire in libertà mentre si è da altri consapevolmente manipolati.
Buone scoperte!
Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800
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