È TEMPO... DI NON SUBIRE PIU' IL TEMPO
Come ogni anno, all’improvviso, arriva l’inverno. E molti di noi cadono in depressione. Ma è proprio inevitabile? Siamo solo il frutto di fenomeni esterni o qualcosa di più?
di Giancarlo Tarozzi
Quest'anno l'autunno è arrivato improvvisamente.

Nell'arco di un paio di giorni, si è passati da un'estate che sembrava non voler morire mai al gelo e, in diversi posti, alla prima neve.

In molti hanno sperimentato, probabilmente, un calo delle energie, qualche momento di tristezza e depressione, provocata anche dall'accorciarsi delle giornate, sintomi della cosiddetta metereopatia.

Al di là degli aspetti psicologici, quello che qui mi preme invitarvi a considerare è che se il vostro stato d'animo, il vostro umore in una grigia e nebbiosa giornata autunnale è diverso da quello che potete avere in una calda giornata estiva, può essere un'ottima occasione per chiedervi dove siete voi in tutto questo.

Gli sbalzi d'umore legati al cambio di stagione sono un'ottima occasione per rendersi conto, ancora una volta, di come quello che generalmente, e forse fin troppo superficialmente, chiamiamo "Io", sia in gran parte prodotto dalle influenze che vengono dall'esterno.

Qualche anno fa, una celebre canzone di Franco Battiato, ripeteva "Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea"... ed è proprio a questo che mi sto riferendo

Rendersi conto dell'esistenza di tutti questi automatismi è un ottimo punto di partenza per trasformarli e liberarsene; identificarsi in essi, invece, significa alimentarli e dar loro forza.

Provate, per esempio, ad assaporare dentro di voi la differenza che c'è nell'affermare "ho mal di testa", oppure "il mio corpo ha mal di testa"; "sono depresso", oppure "la mia mente è depressa"; "ho fame", oppure "il mio corpo ha fame".

Oltre ad essere molto più vicina alla realtà, la seconda formulazione delle frasi citate depotenzia il potere che corpo e mente hanno in genere nel condizionare. Può sembrare un esercizio molto banale, ma è già un primo passo per ricordarsi in ogni istante di essere qualcosa di diverso dai propri strumenti: il proprio corpo e la propria mente.

E allora, per restare all'esempio iniziale, chi tra di voi ha subito l'influsso dell'ambiente e del clima, in realtà non è metereopatico, ma possiede un corpo ed una mente che risentono degli influssi del tempo e della stagione.

Per molti, e troppo spesso, un lavoro personale di crescita interiore appare come qualcosa di slegato dalla realtà quotidiana, di "spirituale", senza particolari connessioni con la condizione ordinaria e con le difficoltà della vita di tutti i giorni.

L'esempio che vi ho riportato vuole invece indicare come la realtà sia completamente diversa. Prendere consapevolezza di chi e cosa realmente si è, costituisce uno strumento fondamentale per trasformare il rapporto con i propri "problemi", smettendo di subirli ed iniziando a gestirli in prima persona.


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(02/12/2005)