Quanto tempo passiamo a lamentarci? Soprattutto degli altri, delle persone che amiamo, con le quali viviamo, lavoriamo, abbiamo contatti, rapporti di vario tipo.
Se facciamo un piccolo esame di coscienza, ci accorgiamo che molto del nostro tempo lo passiamo proprio a lamentarci, a recriminare, a piangerci addosso. Secondo Luciano Ballabio, è tutto tempo perso! E non ci sentiamo di dargli torto. Almeno dopo aver letto il suo stimolante manuale che si intitola proprio “L’arte di non lamentarsi mai”.
Il pericolo, secondo l’autore, è che la lamentazione, da meccanismo di sfogo legittimo e naturale, di fronte a situazioni problematiche che si verificano continuamente nel rapporto con i nostri simili, diventi una coazione, un’abitudine, e, alla fine, una vera e propria ragione di vita.
Mettere in castigo il Bambino piagnucoloso che è in noi
Quanti di noi, e dei nostri amici, anziché affrontare la vita in modo diretto e positivo, lasciano spazio al Bambino piagnucoloso che è in loro? Individuano uno o più presunti colpevoli di cui lagnarsi e, in questo modo, evitano di assumersi le proprie responsabilità e di ammettere i propri limiti e le proprie inadeguatezze. E questo meccanismo diventa una spirale, un circolo vizioso che si intensifica e si dilata nel tempo, autoriproducendosi.
Come interrompere un meccanismo tanto perverso? In due modi. Anzitutto, non bisogna lasciarsi sopraffare da lamenti generici, generalizzati ma sforzarsi di individuare i motivi specifici, determinati del problema. Quindi, proporci di trasformare creativamente ogni avversità in una nuova opportunità di crescita e miglioramento. Insomma, bisogna saper riconoscere i propri errori, interrogarsi, capire, evitare di creare capri espiatori e trasformare i nostri errori in occasioni per sorridere e imparare qualcosa di più, dagli altri e da noi stessi.
Cercare di migliorarsi giorno per giorno
Non dobbiamo compiangerci, quindi, né intristirci per i nostri limiti e le nostre debolezze, ma dobbiamo affrontarli con la speranza e l’intima convinzione di emendarci da essi, assumendo le nostre responsabilità; ciò ci darà una grande energia per sorridere di noi stessi, e dei nostri errori, rafforzando contemporaneamente la nostra autostima.
Lamentarsi, insomma, è un sentimento istintivo e reattivo che non porta a nulla di positivo. Ci costringe, talora, a coltivare l’invidia nei confronti degli altri, ma se cercheremo di trasformare questo sentimento in ammirazione, potremmo imparare da loro, avendo un controllo dinamico e proattivo sulla nostra vita. E ricordiamoci: non lamentarsi mai è un’arte, come dice Ballabio. Siamo d’accordo, ma un’arte facile, e tutti siamo in grado di metterla in pratica. Basta volerlo.
L’arte di non lamentarsi mai
Per divertirsi nel lavoro, in amore, nella vita
Luciano Ballabio
FrancoAngeli/Le Comete
Euro 12,50
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