E' situata in un parco, al confine tra il vecchio e il nuovo mondo: tra la vecchia Roma delimitata dalle Terme di Caracalla e la nuova Roma d'epoca fascista che inizia con la via Cristoforo Colombo. La Casa del Jazz è uno degli esempi più concreti ed efficaci di come sia possibile - con impegno, investimenti e fantasia - reinventare un luogo di morte trasformandolo in un paradiso aperto al pubblico.
Entrando, infatti, troverete sulla parete destra dell'ingresso un lungo elenco di nomi che ricordano le vittime di attentati di mafia. Villa Osio, circondata da un parco con pini, panchine e fontane, era entrata infatti a far parte delle proprietà illecitamente acquisite dal boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti.
Tornata al Comune come bene confiscato è stata ristrutturata e destinata ad accogliere una vera e propria 'casa', in cui musicisti provenienti da tutto il mondo possono studiare, incidere, esibirsi.
La stagione di concerti è appena cominciata, e dal 25 ogni domenica avrà luogo una serie di performance organizzate da Lino Patruno: sono molti gli artisti ospitati e suonano a partire dalle ore 12.00. Notevole il fatto che l’ingresso sia gratuito.
Dopo la jam session improvvisata nella lunga piovosa Notte Bianca (che ha avuto come interpreti artisti del calibro di Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi), la Casa del Jazz è pronta per offrire una stagione di grande musica ad un pubblico di veri appassionati.
La struttura è dotata anche di un ristorante con appendiabiti a forma di tastiera, di un piccolo auditorium, di una biblioteca e di una foresteria per gli artisti. Insomma vale la pena anche solo per curiosità dare un’occhiata a questo “luogo di confine”. Poi, magari, si avrà tempo e modo di appassionarsi alla musica di questi nobili e umili maestri dello swing che, senza temere l'imprevisto, iniziano a suonare partendo dal niente e arrivano spesso alla sostanza delle cose. Emozionandoci.
Il sito, per chi volesse leggere il calendario degli appuntamenti, è www.casajazz.it
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