Ultimamente mi è capitato di entrare in una piccola e interessante libreria, camminando per gli anfratti labirintici di Sondrio vecchia. Tra i 20.000 libri allineati sugli scaffali (così la proprietaria), ne ho trovato uno particolarmente attraente: Alimentazione Sana di H. Reinhard Schiller (ed. Centro di Benessere Psicofisico).
Si tratta di un testo di consigli per un’alimentazione equilibrata basato sugli originali scritti di Ildegarda di Bingen (1098 – 1179), in particolare il Causae et Curae e il Physica; l’autore è un naturopata che vive con la famiglia in una fattoria della Bassa Baviera.
Validi e non pochi sono gli studiosi dei testi di Ildegarda, considerati spesso come veri e propri trattati medici dell’epoca in cui visse la Santa. I suoi scritti trattano di rimedi e cure naturali ancora oggi ritenuti validi, i cui principi di base sembrano intrecciarsi con quelli delle più antiche tradizioni mediche conosciute, tra cui quella cinese, l’ayurveda e quella mediterranea risalente ad Ippocrate.
Personalmente sono da qualche tempo molto affascinata da questa figura di medico – mistico, che considerava l’alimentazione una delle prime forme di “cura” per mantenersi sani e in armonia con la natura, considerando al medesimo tempo anima e corpo. La visione di Ildegarda è una visione olistica dell’uomo, in cui ogni elemento, materico e sottile, è collegato all’altro. Lei stessa afferma che la sua "scienza" gli era stata tramandata direttamente dal Cielo.
In tale sede, voglio riportare alcune considerazioni relative le malattie dovute ad una alimentazione errata, tradotte in termini moderni per l’appunto da R. Schiller. Ciò che riporto credo possa essere uno spunto di riflessione e curiosità per chiunque si interessi all’essere uomo.
E’ in particolare nel suo trattato Causae et Curae che Ildegarda esprime a fondo il concetto che, spesso, le malattie possono rivelarsi una conseguenza di un’alimentazione non equilibrata, oltre che di un modo di vita errato, entrambi fattori che “inibiscono” e “affliggono” il nostro apparato digerente.
Secondo l’autrice gli alimenti vanno divisi in sani e nocivi. Ciò che determina la differenza sono le subtilitas, ovvero le qualità sottili (invisibili) della materia presenti in ogni cosa. Tali qualità derivano dall'appartenenza intrinseca degli alimenti dai 4 elementi: terra, aria, fuoco, aria.
Ildegarda parla, infatti, di una subtilitas calda, fredda, secca e umida, che, a seconda della intensità in cui è presente nell’alimento, lo rende nocivo o benefico; le subtilitas vengono anche definite umori.
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Di seguito riporto testualmente alcune tra le conseguenze subite dal corpo a causa di un comportamento alimentare errato, sia attraverso le citazioni originali (in corsivo), che attraverso la traduzione dal testo in termini moderni da parte del naturopata R. Schiller.
Mal di testa
Può essere causato dagli umori contenuti nella frutta, nella verdura o nelle piante erbacee fresche, se questi cibi non vengono mangiati o bevuti con il pane.
Debolezza di udito
Quando si ha lo stomaco malato, da esso emana talvolta una flemma che raggiunge il capo, colpisce anche l’orecchio e danneggia l’udito.
Disturbi gastrici
Ma quando si è mangiato in quantità eccessiva, cioè cibi crudi o solo parzialmente cotti, cibi particolarmente e grassi e pesanti o anche senza succo e asciutti, può succedere talvolta che il cuore, il fegato e i polmoni e le altre fonti di calore presenti nell’uomo non riescano ad aiutare lo stomaco inviandogli un fuoco abbastanza forte da poter cuocere i cibi.
Dolore ai reni
Ma quando un uomo ha male ai reni, ciò dipende dalla debolezza dello stomaco
Malattie articolari
Il fegato produce sostanze protettive per le articolazioni, ma se gli umori dannosi degli alimenti lo appesantiscono troppo, non riesce più a produrle e come conseguenza possono manifestarsi malattie articolari.
Gotta dell’alluce, alterazioni sclerotiche delle articolazioni (podagra)
Gli umori nocivi contenuti negli alimenti scendono ai piedi e vi causano forti dolori. Anche alcune donne sono colpite da questi fenomeni estremamente dolorosi, ma la maggior parte ne è esente, perché le sostanze tossiche vengono parzialmente eliminate attraverso la mestruazione, che ha un effetto depurativo. La situazione, però, si capovolge quando il flusso mestruale diminuisce e infine cessa oppure quando viene asportato l’utero chirurgicamente. Nelle donne in cui il meccanismo di disintossicazione rappresentato dalla mestruazione non è più attivo, il salasso costituisce un buon metodo per eliminare le tossine.
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