Finalmente, pensavamo noi, qualcosa sta cambiando. Mentana trova l’idea che tutti speravamo e ci offre la possibilità di dare un’occhiata a un vero programma d’approfondimento di ‘cultura politica’.
Finalmente, continuavamo a ripeterci, avremo un’alternativa alle scelte editoriali di Bruno Vespa, potremo assistere a un dibattito sincero, a domande dirette, con in più lo spirito fulmineo delle battute alla Mentana. Quindi, dopo aver rinviato tutti gli impegni di un faticoso lunedì sera, ci posizioniamo sul divano con le mani lontane dal telecomando.
Cominciano gli applausi. Va bene, siamo contenti e d’accordo con ognuno di essi. Continuano gli applausi, e Mentana si schernisce come una signorina al primo complimento. Si capisce, le aspettative sono tante e forse i tempi di preparazione non sono stati sufficienti (accade spesso nel mondo dello spettacolo). Si va in pubblicità… e poi che succede?
Al rientro il pubblico applaude ancora. Ma come si sono messi d’accordo? Non hanno stabilito con un po’ di ragionevolezza che anche gli entusiasmi debbano avere una durata decente, giustificata?
Lo studio vorrebbe evocare scenari futuristi e in effetti è piuttosto ‘liquido’, non se ne capiscono bene i confini, i contorni, sembra di essere in una navicella spaziale. In cui purtroppo, però, sono approdate le poltrone del programma di Vespa!
Sì, il modello non è proprio lo stesso, ma lo ricorda troppo da vicino e poi quel colore bianco! Chiunque abbia un po’ d’esperienza nel linguaggio televisivo non può non sapere che da qualche anno, ormai, la poltrona bianca evoca i salotti della seconda serata di Raiuno. Come si fa a non prendere almeno qualche distanza?
E infatti la distanza si sente, ma non è questione di scenografia. In questo Matrix c’è troppo Mentana per lasciar posto anche a qualcos’altro. Mentana si compiace di sé, del proprio intuito, della propria arguzia. Vorrebbe essere l’ospite di se stesso perché si conosce e sa come trattarsi.
Invece gli altri aspettano la domanda giusta per tirar fuori le parole, le polemiche, i chiarimenti. A Mentana quella domanda non viene in mente e allora, per riempire l’imbarazzo e il silenzio di pochi istanti (che in tv sono secoli), ci dice lui come la pensa.
|
|
Non ci aiuta mica a capire bene quello che succede nella Banca d’Italia raccontandocelo come se fosse un ‘Controcampo’ della politica! C’è troppo gossip e nulla di divertente nel tentativo che fa Petruccioli di liberarsi dell’insistente ‘vu cumprà’ della spiaggia.
E’ una reazione del tutto simile a quella del cittadino comune o di chiunque rivendichi il diritto ad esser lasciato in pace dopo il terzo o quarto cortese ‘no, grazie’. Ma poi non erano illegali gli ambulanti stranieri senza permesso di soggiorno venditori di prodotti falsi griffati? Mah!
Dà un po’ fastidio quel continuo andare avanti e indietro dal palco al retro dello studio ogni volta che si introduce un nuovo ospite: si perde un sacco di tempo e anche la bussola…
Matrix deriva dal latino, significa impronta. In origine designava il grembo materno che accoglie il feto. E’, quindi, ciò che forma, che dà la forma a quel che segue. La matrice –appunto- da cui derivano tutte le altre copie. Non è certo che le prossime puntate resistano al ritorno di Vespa eppure c’è da sperarlo. Ma questo iniziale 24% di share era, forse, solo il segno di una nostalgia per il dibattito politico televisivo. Nostalgia non sanata.
|
|