RITORNA IL FAI-DA-TE IN ESTETICA E IN CUCINA. PIACERE O NECESSITA'?
Avete mai pensato di tagliare i capelli alle vostre amiche come quando eravate bambine? Oppure di cucinare a pagamento restando in casa? Qualcuno lo sta facendo e forse l’idea è destinata al successo.
di Daniela Mazzoli
E’ di questi giorni la notizia che ogni domenica al Parco della Resistenza, nei pressi della Piramide Cestia, a Roma, due signore ucraine mettono a disposizione il proprio tempo per tagliare i capelli a immigrati e meno abbienti del quartiere: al costo di appena 5 euro.

Le due amiche, che durante la settimana svolgono il lavoro di badanti, hanno pensato di aumentare gli introiti con questa piccola idea che non costa nulla e fa guadagnare clienti e denaro. Il servizio si svolge, infatti, su una panchina del parco e consiste nel semplice taglio, non avendo ovviamente a disposizione lavandini in cui stendere tinture e sciacquare capelli insaponati.

Si recano al parco donne e uomini, ragazze e bambini che non potrebbero usufruire di un normale coiffeur per motivi di tempo e di costi. E la richiesta è tanta che la fila aumenta di settimana in settimana e le due imprenditrici sono già costrette a lavorare su prenotazione. Qualche cliente ha persino suggerito di usare delle bacinelle per poter effettuare shampoo e colpi di sole. Ci sono riviste da sfogliare e si incontrano persone nuove con cui poter chiacchierare e magari fare amicizia, proprio come in un vero parrucchiere alla moda.

E poi ci sono le ‘cesarine’: signore esperte nell’arte culinaria che amano preparare vecchie ricette della tradizione e ospitano in casa sconosciuti appassionati di antichi sapori. Ovviamente il pranzo ha un costo –si aggira attorno ai 25 euro- e per svolgere questo “hobby altamente professionale” bisogna essere iscritti al club Home Food, che si occupa della tutela e della diffusione del della cultura nazionale. Si chiamano ‘cesarine’ in omaggio alle vecchie zie o tate del bolognese che avevano appunto questo nome e dalle quali derivano le migliori ricette regionali offerte oggi al palato di ospiti più o meno noti.

Hanno il sapore dell’infanzia certi piatti e chi di noi non vorrebbe, anche solo per qualche ora, rituffarsi nell’atmosfera di certi anni e di certe tavolate famigliari?
Oggi però tutto diventa fenomeno, evento, persino quel che fino a poco tempo fa era quotidianità e consuetudine. Si riscoprono abitudini come fossero state ripescate tra usi e costumi dell’Ottocento romantico.

E invece erano qui, fino a poco tempo fa, fino all’assunzione di altre abitudini, di altre tendenze, di mode spesso importate. La necessità diventa fantasia e la tradizione si trasforma in business. L’Italia è ricca di questi risvolti tragicomici: i nuovi poveri si arrangiano come possono, i vecchi riciclano ricette contadine e finiscono con l’essere elogiati tra le pagine del New York Times!


(04/09/2005)