Arrivati a Teatro, ci perdiamo nei corridoi che conducono al palco e alle platee. Ci stiamo ancora guardando intorno, quando incontriamo nei corridoi rossi del comunale l’intoccabile Eimuntas Nekrosius che, inaspettatamente, ci regala un ampio sorriso e risponde al mio “in bocca al lupo” con un dolcissimo “grazie!” in perfetto italiano.
Ci sediamo, le luci si spengono e lo spettacolo inizia…
Il Maggio Fiorentino chiude la stagione operistica del 2005 con un Boris Godunov di Modest Musorgskij diretto dal bravissimo Semyon Bychkov, con la regia del lituano Eimuntas Nekrosius e con Ferruccio Furlanetto nella parte di Boris, un basso particolarmente caldo ed espressivo.
Questo insieme di talenti ha prodotto un’opera molto particolare ed insolita. La musica carezza delicatamente ed intensamente le scure vite di una Russia piegata dal freddo e dalla decadenza. Nekrosius è alla sua seconda esperienza operistica. Rispetto al Macbeth verdiano messo in scena sempre al comunale di Firenze nel novembre 2002, mostra una maggiore sensibilità per il genere. Regia, scenografia e costumi creano dei veri e propri quadri astratti di un’intensità e contemporaneità incredibili.
Il grande simbolismo che caratterizza il teatro del regista lituano, sembra essere volutamente reso più “grande”. Tutta la scenografia, progettata dal figlio Marius - con le sue attrezzerie enormi - sembra sforare lo spazio scenico e soffocare i popoli, le genti e i protagonisti. In alcuni momenti, però, la scena rischia di soffocare anche la musica, non lasciandole lo spazio di esprimersi e primeggiare, come è giusto che sia in un opera musicale.
Nekrosius sembra essere un po’ troppo legato al teatro di prosa, e ciò non gli permette di lasciarsi andare completamente alla musica, al suo flusso e ai suoi disegni, finendo invece per imporre troppo spesso i propri. Non mancano però momenti di pura poesia, che questo regista riesce sempre a regalare al pubblico e che, uniti ad una musica sublime ed incantatrice, rendono questo Boris un’esperienza molto intensa, piena di colori e atmosfere antiche. Un particolare “bravo” va a Gultageva Nadezda che con la scelta dei suoi costumi ha reso le scene eleganti, pittoriche ed originali.
I protagonisti dell'opera:
Boris Godunov: Ferruccio Furlanetto, Feodor: Tove Dahlberg, Ksenija: Julia Kleiter, La nutrice: Margarita Nekrasova, Sujskij: Philip Langridge, Andrej Scelkalov: Andreij Breus, Pimen: Vladimir Vaneev / Ayk Martirossian, Il falso Dimitrij (Grigorij): Torsten Kerl, Marina Mniscek: Julia Gertseva, Rangoni: Valeri Alexeev, Misail: Viacheslav Voynarowsky, L'ostessa: Francesca Franci, L'innocente: Evghenij Akimov / Juan Francisco Gatell, Capitano: Alessandro Guerzoni, Un ufficiale di polizia: Luigi Roni, Un bojardo: Sergio Spina Lezaeta, Mitiuk: Lisandro Guinis / Salvatore Massei, Krusciov: David Righeschi, Lavitzky: Tiziano Barbafiera, Cierikovsky: Gianluca Pasolini
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