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FURTI DI ANIMA E “VAMPIRISMO PSICHICO”. COME PROTEGGERCI
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Nella vita di tutti noi, ci sono state persone che ci hanno ferito e persone che ci hanno lasciato. Ma ci sono state anche persone che noi abbiamo ferito o lasciato. Nel primo caso abbiamo subito un furto d’anima, nel secondo lo abbiamo attuato. In un caso o nell’altro ci siamo separati da un pezzo di noi stessi, di quell’Io originale e completo che col passare degli anni ha visto sparire sempre più parti di lui.
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di Giancarlo Tarozzi
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Secondo lo sciamanesimo chiunque abbia vissuto una grave forma di violenza sessuale, fisica od emozionale ha al tempo stesso subito un furto d’anima da parte di colui che ha perpetrato la violenza stessa. Questo accade sia nei casi di violenza arrecata consapevolmente, che in situazioni torbide nelle quali si rimane prigionieri di una relazione violenta (accade spesso nei rapporti di coppia) da cui non si ha la forza di liberarsi. Talvolta ciò accade come conseguenza di una forma di plagio o di violenza psicologica.
In Occidente si parla talvolta di “vampirismo psichico” per indicare quelle persone che, a causa di gravi scompensi a livello psichico ed energetico, tendono a risucchiare energia dalle persone che hanno intorno. A tutti sarà capitato almeno una volta di imbattersi in questo tipo di individui: spesso é l’amico o il collega che, dopo un po’ di tempo passato a chiacchierarci, ci lascia del tutto spossati (e questo al di là del maggiore o minor interesse degli argomenti trattati). Addirittura, la cosa può avvenire anche nel caso di una conversazione telefonica.
Un altro esempio, più o meno consapevole, é quello in cui persone anziane tendono ad attorniarsi, e in certi casi a ricercare relazioni di coppia, con persone molto più giovani di loro, per attingere alla loro energia vitale. Esistono del resto tecniche alchemiche e tantriche che utilizzano questo tipo di relazioni proprio per mantenere una condizione di gioventù psicofisica nelle persone più anziane.
Qualcosa di simile accade con l’utilizzo dell’energia della folla: attori di teatro e musicisti traggono molta energia dal sostegno energetico di un pubblico partecipe, dal quale dipende spesso la qualità della rappresentazione (e può stimolare a concedere una serie di bis od improvvisazioni esaltanti). Questo stesso meccanismo viene poi utilizzato anche dai dittatori che si rigenerano per mezzo di adunate oceaniche o “bagni di folla”, e sono in grado poi di manipolare consapevolmente la folla stessa con l’energia appena “prelevata”.
Un altro esempio tipico è quello dei rapporti di coppia estremamente stretti, nei quali i due partners vivono quasi esclusivamente l’uno per l’altra, fino a giungere all’assomigliarsi fisicamente: spesso la morte di uno dei due é seguita dopo poche settimane da quella dell’altro, che si “spegne” come non avesse più energia e motivazioni per sopravvivere: a volte ci si ammala o si muore per seguire il defunto, il cui cammino evolutivo rimane a sua volta bloccato sul piano fisico.
Il termine “furto” non deve comunque far pensare a qualcosa di necessariamente intenzionale: qualsiasi relazione abbastanza intensa tra due o più esseri umani conduce ad una serie di “furti” reciproci. Anche per questo motivo, alla fine di un rapporto di coppia, esiste l’usanza di restituirsi regali, lettere e quant’altro possa ancora legare al partner che si é distaccato.
Il furto d’anima é frutto spesso di ignoranza, e non di scelta consapevole. L’attaccamento morboso di una madre nei confronti del figlio, il rapporto di coppia tra due persone che pian piano si spersonalizzano diventando identici, il padre che assorbe l’energia dei figli e/o della moglie perché incapace a trovare una propria realizzazione, e si crea una piccola e misera forma di potere abusando talvolta anche in maniera violenta di coloro che lo amano o lo temono…
Avviene spesso come conseguenza di un divorzio, o comunque della rottura di un rapporto coppia: in questi casi capita che chi subisce la separazione può cercare di controllare il (ex) partner prendendogli energia. Un sintomo indicatore di quando ciò accade é quando ci si ritrova in una difficoltà estrema nel creare nuove relazioni affettive.
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Un altro esempio tipico di furto d’anima é la morte di una persona, specialmente quando prematura ed imprevista: chi ha lasciato il corpo, non essendo pienamente preparato ad accettare ed inserirsi nel suo nuovo piano esperienziale, può tendere a nutrirsi dell’energia dei propri cari per rimandare il distacco definitivo dal piano fisico. Anche per questo motivo, tutte le principali vie spirituali e religioni del mondo prevedono una qualche forma di rituale per sancire energeticamente la dipartita.
Quando accade nell’infanzia, spesso la vittima crescerà malaticcia non riuscendo a sviluppare pienamente le proprie energie vitali.
I ladri d’anima, così come i già citati vampiri psichici, in maniera più o meno consapevole fanno dipendere la propria sopravvivenza dall’energia altrui, e per questo motivo spesso non sono disposti a lasciarla andare. Spesso é inutile un approccio diretto in quanto abbiamo di fronte una persona che non si rende conto di quello che sta facendo; basti pensare alla madre che soffoca il figlio rendendolo un’estensione di se stessa, mentre é convinta in buona fede di starsi sacrificando per il suo bene.
Lo sciamanesimo ci viene allora in aiuto, ancora una volta, con la caccia all’anima; esistono modalità precise per indurre a “lasciare la presa”, anche se ovviamente é una tecnica che può essere utilizzata solo dopo aver acquisito pratica nella caccia, nel rapporto con l’animale e con gli oggetti di potere, e nella struttura della Terra di Mezzo.
Parlare di furto di pezzi d’anima significa anche rendersi conto che senz’altro anche noi abbiamo rubato in varie occasioni pezzi d’anima al nostro prossimo, magari proprio per sentirci più legati alle persone che amiamo o che abbiamo amato in passato. Per un nostro equilibrio interiore é assolutamente essenziale restituirli, sciogliere vincoli e legami che possono diventare anche karmici..
Per stabilire se e quando avete preso o perso pezzi di anima nelle relazioni con gli altri, non utilizzate la mente razionale: potete sedere in silenzio, entrare in un vostro spazio interiore, ad occhi chiusi e respirando in maniera controllata e consapevole (chi ha Reiki può utilizzare la Centratura del cuore). Dopo di ché potete chiedere al vostro spirito, e se lo avete al vostro animale di potere, se avete rubato parti d’anima a qualcuno; aspettate poi la risposta, che sarà chiara e netta: un “Sì” o un “No”.
Se avete la sensazione netta di trattenere l’energia o parti di anima di qualcuno e non volete attendere l’opportunità di apprendere la caccia all’anima in un training per restituirla, potete far ricorso a semplici rituali per la restituzione, validi tanto nei confronti di persone vive che di altre che hanno già lasciato il corpo. Vi darò alcuni esempi che si basano su archetipi molto profondi; scegliete quello o quelli che vi “risuonano” maggiormente, senza dimenticare che la forza di un rituale, prima e più che nella gestualità, sta nel livello di partecipazione consapevole con il quale viene eseguito.
1) Se ne avete la possibilità recatevi in un luogo naturale e spezzate consapevolmente un ramoscello, visualizzando nel frattempo l’energia che si libera e ritorna al suo proprietario.
2) Potete restituire alla persona un oggetto che le appartenga, dopo averlo “caricato” con l’energia della parte di anima rubata.
3) Immaginate di restituire la parte di anima con il respiro, espirandola.
4) Regalate qualcosa che rappresenti simbolicamente la parte di anima che volete restituire.
5) Bruciate incenso o erbe aromatiche, immaginando che sia il fumo a effettuare la restituzione.
Per informazioni sui seminari di Caccia all'Anima e sulle altre attività dell'Associazione Pachamama, consultare il sito web.tiscali.it/pachamama, scrivere a pachamama@inwind.it o telefonare al 069032785 o al 3387255800.
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(23/08/2006)
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