QUALE E' LA TUA ASPETTATIVA DI VITA? E' ARRIVATO IL LONGEVITY TEST
Riconosciuto come ufficiale anche dalla American Academy of Anti-Aging Medicine, il Longevity test aiuta a conoscersi meglio. Provarlo è divertente e stimolante, ma soprattutto non ha controindicazioni...
di Dott. Damiano Galimberti
Si è soliti distinguere tra un’età cronologica e un’età biologica. L’età cronologica esprime il tempo trascorso dalla nascita e i più la utilizzano per distinguere un soggetto anziano rispetto ad uno giovane. Ma che dire di coloro che anagraficamente hanno 65 anni, ma ne dimostrano solo 45, oppure di coloro che ne hanno anagraficamente 80, ma con un look da sessantenni? Questi esempi inquadrano al meglio l’essenza della cosiddetta età biologica, che pertanto può discostarsi significativamente dall’età anagrafica, nel bene (meno anni) o nel male (più anni).

L’ età cronologica altro non è quindi che la mera età dettata dal calendario. In questo contesto ciascun individuo risulta classificato secondo la sua data di nascita. L’ età biologica è invece una specie di patrimonio personale tipico di ciascun individuo: ognuno ha la sua propria età biologica, inquadrabile come l’età che una persona esprime in rapporto alla qualità biologica dei suoi tessuti, organi e apparati, comparati a valori standard (“normali”) di riferimento. E’ un concetto di età “dinamico”, espressione di processi di maturazione biologica e di influenze ambientali esterne su fondamenta geneticamente determinate.
L’età biologica può essere bene inquadrata attraverso tutta una serie di analisi e di accertamenti clinici e di laboratorio, nel contesto di quello che è più comunemente noto come “check up anti-aging”.

Ma può realmente essere incrementata l’aspettativa di vita?
Facciamo alcune considerazioni preliminari. Nel 1900 le principali cause di morte (tubercolosi, polmonite, enterite) riflettevano l’insufficienza della sanità e del controllo delle malattie infettive; l’aspettativa di vita in quegli anni era pari a 47,3 anni! Nel 1997 il modificarsi delle principali cause di morte (cancro e malattie cardiovascolari) ha portato l’aspettativa di vita a 79 anni per il sesso femminile e a 74 anni per quello maschile. Prospettare ad un soggetto che viveva nel primo Novecento la possibilità di vedere raddoppiata la propria aspettativa di vita, avrebbe fatto definire “folle” l’interlocutore… E invece è stato così!

Il Department of Health and Human Services degli Stati Uniti stima l’aspettativa di vita individuale nel 2050 pari a 84,3 anni per le donne e a 79,7 per gli uomini ["Healthy People 2010", U.S. Department of Health and Human Services. Washington DC: January 2000].
Le principali associazioni internazionali di medicina anti-aging credono fermamente che altri 10 anni possano essere aggiunti all’aspettativa di vita soggettiva, grazie alle continue scoperte e applicazioni biotecnologiche, nonché all’applicazione costante di metodologie preventive riguardanti il proprio stile di vita. Questa impostazione è supportata dal Global Business Network (GBN), un’organizzazione mondiale incentrata sugli studi e le valutazioni riguardanti il futuro, che ha avuto modo di sottolineare, ad opera del loro Chairman Peter Schwartz, come “scienza e medicina non solo riusciranno a prolungare la vita individuale a… 120 anni, ma i progressi nel contesto delle scienze biologiche consentiranno di superare quella soglia. Se si guarda alle correnti ricerche sulle cellule staminali e a fenomeni del genere delle telomerasi… non si può non sottolineare come si stiano acquisendo informazioni sempre più dettagliate sui meccanismi che controllano l’invecchiamento. (…) Guardando alla Storia più volte è stato doppiata o quasi l’aspettattiva di vita individuale (ad esempio da 45 a 85 anni), pertanto non c’è ragione per non immaginare come ulteriori significativi progressi possano essere ancor oggi compiuti” ["Wanna Bet?", Wired May 2002, p. 131].

L’aspettativa media di vita nei Paesi del mondo industrializzato sta rapidamente raggiungendo gli 80 anni (85 per la donna nata in Giappone…). Un recente studio pubblicato sul periodico Science ha sottolineato come l’incremento corrente dell’aspettativa di vita dell’essere umano moderno possa farlo pervenire all’età di 99,4 anni, attraverso la semplice riduzione della frequenza delle malattie cardiovascolari, neoplastiche o correlate al diabete.


Oggigiorno noi sappiamo quali sono le principali cause relative ai più importanti casi di morte. Ad esempio, sappiamo quali meccanismi sottostanno alla maggioranza dei casi di coronaropatia e come prevenirla. D’altro canto per coloro in cui la condizione di malattia cardiovascolare risulta già compromessa per poter essere semplicemente trattata con norme nutrizionali e aggiustamenti del proprio stile di vita, le moderne scoperte della medicina e della chirurgia (bypass, tecnologia laser, angioplastica, cuore artificiale, trapianto cardiaco, ecc…) comunque offrono una seconda chance di vita, incrementandone le intrinseche aspettative di durata.

Per quanto riguarda le patologie tumorali i progressi della medicina sono più lenti; in molti casi non si parla più di sopravvivenza a cinque anni, ma di vera e propria eradicazione della malattia. Nel 90% dei casi di diagnosi precoce (stadio I) è possibile arrivare ad una vera e propria guarigione clinica. Inoltre la possibilità di incorrere in una neoplasia maligna nel corso della propria vita potrebbe essere solo di 1 : 5 se la persona non fumasse, evitasse l’assunzione di sostanze cancerogene nel cibo (nitrosamine, grassi saturi in eccesso, perossidi, ecc…), limitasse l’esposizione all’inquinamento ambientale; senza considerare poi l’ulteriore miglioramento della propria prospettiva di vita derivabile dall’assunzione costante di integratori ad azione antiossidante e di nutrienti riparatori delle membrane cellulari e del DNA.

In quest’ottica vi proponiamo questo semplice Test di longevità, di previsione cioè della propria aspettativa di vita. Questo test è un’esperienza fondamentalmente di tipo educativo, non una fredda, asettica, obiettiva analisi scientifica. Per questo genere di approfondimenti esistono test più specifici, in grado di precisare al meglio la propria effettiva età biologica, valutandone anche gli aspetti di tipo cognitivo. D’altro canto non è mai troppo tardi per far rallentare anche bruscamente la velocità con cui gira l’orologio che regola il nostro invecchiamento.

La proposta di questo semplice test enfatizza l’importanza di esaminare alcuni dei basilari markers dei processi di invecchiamento, nonché i principali fattori di rischio, ricavando un’indicazione della propria aspettativa di vita, derivata dall’integrarsi tra loro di tutta una serie di situazioni metaboliche, ereditarie, nutrizionali, psico-comportamentali, accidentali e via discorrendo.

Ricordati: non ci sono risposte giuste o sbagliate alle domande presenti nel contesto del test. Non ti si vuole suggerire di lasciare l’ambiente eventualmente inquinato in cui soggiorni per trasferirti in una zona rurale… così come non ti si vuole portare necessariamente ad un cambio della tua attività lavorativa. Non bisogna giudicare se stessi, autocommiserarsi, bensì individuare quali punti possano invece essere attivamente modificati, al fine di “rinverdire” il proprio organismo e la sua aspettativa di salute e quindi di vita. In un certo senso è comunque nelle proprie possibilità scegliere quali fattori di rischio andare a correggere e quanto fare per ridurre, ad esempio, situazioni di per sé stressogene.

Siamo andati a ripescare il "De senectute” di Cicerone. Ne citiamo un passo, a nostro avviso chiave: "Resistendo Laeli et Scipio senectuti est...", ovvero: ""Bisogna resistere alla vecchiaia, cari Lelio e Scipione, e compensare le sue carenze con coscienza, bisogna combatterla come una malattia, avere riguardo della salute, praticare esercizi fisici, ma con moderazione; bere e mangiare quanto basta a recuperare le forze, non ad appesantirle. E neppure si deve pensare solo al corpo, ma molto di più allo spirito e all'animo, perché anch'essi si spengono per la
vecchiaia...”
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E quando si parla di "vecchi ingenui, smemorati, indolenti... non sono, questi, difetti tipici dell'età avanzata” – continua – “ma di una vecchiaia torpida, apatica e sonnacchiosa".
Ovviamente non tutti i fattori che incidono sull’aspettativa di vita e sulla propria età biologica sono sotto il proprio personale controllo. Ma alcuni comunque lo sono a tutti gli effetti e anche in modo significativo! Fai pertanto le scelte più giuste per te… !

Premessa al test: questo test di autovalutazione (vedi link) è riconosciuto come ufficiale dalla American Academy of Anti-Aging Medicine. Non è un test intrinsecamente predittivo, ma un modo semplice e pratico per ricavare indicazioni su quanto del proprio stile di vita finisca con l’incidere in modo positivo piuttosto che negativo sulla propria età biologica.

Un consiglio: provate ad effettuare questo test oggi e poi di ripeterlo dopo tre mesi di programma anti-aging. E così via di tre mesi in tre mesi. Questo per assistere ad un miglioramento basilare della propria aspettativa di vita.

Se vuoi fare il Test, clicca il link a fianco dell'articolo.


(13/06/2005)