Nelle culture tradizionali si conosce da sempre l’importanza del Nome di una persona, e attraverso di esso della connessione profonda che si viene a creare tra chi lo porta e vari aspetti della realtà che lo circonda. Questo sia dal punto di vista dell’effetto del Suono che del Numero – o meglio dei Numeri – che tale nome esprime.
Nella numerologia, per esempio, il numero non è considerato come fine a se stesso, ma viene ricollegato all’alfabeto come nel sistema Qabbalistico, nel quale ognuno dei primi 22 numeri viene indicato per mezzo dello stesso segno grafico usato per le lettere. La numerologia si propone di trasporre numericamente il nome di tutte le cose, per poi studiarne meglio le caratteristiche. Tradurre una parola in numeri equivale a una versione (per es. dall'inglese all'italiano), che rende la materia più agevolmente studiabile nella seconda lingua.
Uno dei postulati su cui si basano la numerologia e discipline che cercano di comprendere l’individuo quali la chiromanzia, l'astrologia e la fisiognomonia è che nell'Universo nulla avviene a caso, ma ogni evento ha una sua motivazione ben precisa ed è legato con il resto da una serie di concatenazioni causali.
Per comprendere a fondo il discorso numerologico bisogna innanzi tutto partire dal presupposto che ogni essere umano ha davanti a sé tutta una serie di esperienze da apprendere nel corso della sua esistenza, che costituiscono, in parte, il karma che queste discipline ci permettono di svelare almeno in parte, aiutandoci a scoprire quei talenti (anche nascosti) con cui affrontare gli ostacoli e le lezioni che la vita ci riserva, man mano che si presenteranno.
Alle radici profonde della creazione, affermano molte tradizioni tra cui la stessa Qabbala, c’è il “Verbo”, il suono, e la realtà è essenzialmente di natura vibratoria; la parola nasconde una tremenda potenza espressa per esempio dai mantra, o dalla forza dei comandi ipnotici che possono annullare completamente la volontà di una persona; possiede cioè un significato intrinseco occulto, da cui derivano le leggende sulla ricerca del Nome di Dio, e le usanze ancora in vigore in culture di stampo arcaico, in base alle quali chi conosce il vero nome di una persona ne diventa il padrone, in quanto automaticamente ne padroneggia l'essenza. Il Nome, insomma, ha sempre rivestito un'enorme importanza per l’individuo, e solo la cultura occidentale basata su un eccesso di razionalità l’ha messo da parte. Discipline quali la numerologia hanno, tra l'altro, il compito di mantenere viva l’essenza di tali conoscenze arcaiche.
Nell'antichità, e ancor oggi nelle culture sciamaniche o tradizionali, l'imposizione del nome era un vero e proprio rito al quale partecipava tutta la comunità, cosciente dell'importanza di quanto si stava facendo; oggi tale scelta è affidata alle regole più strane o alle mode, ed è spesso limitata a un elenco stereotipato riportato sul calendario. Oggi è addirittura possibile “sponsorizzare” un figlio e ricevere un po’ di soldi se si decide di chiamarlo Nike o Coke (posso assicurare che non sto scherzando, la cosa ha colpito anche me). Certo è anche questo un segno dei tempi che viviamo, in cui ci si sta sempre più allontanando dal significato originario delle cose…
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La scelta del nome di un nascituro è invece un fattore importante, perché il nome comporta tutta una serie di caratteristiche espresse appunto dalla sua essenza. Presso alcune culture native degli Stati Uniti, come per esempio i Navajo, il nome non viene assegnato alla nascita ma quando si verifica un “segno”, un evento simbolico, che indica il cammino che la persona dovrà seguire. In altri casi, per esempio presso gli Hopi, l’individuo riceve alla nascita il “vero nome”, che rimane segreto, e in seguito una serie di “nomi pubblici” man mano che attraversa i riti di passaggio: l’infanzia, l’adolescenza, la pubertà eccetera.
Il nome in sé esprime il “carattere”, inteso come una serie di dati di partenza che potranno essere modificati dagli eventi, costituendo la personalità umana; esprime anche le possibilità positive o negative che la vita ci riserva in base alla maturazione del karma precedente. Secondo la teoria della reincarnazione, quando nasciamo ci portiamo dietro una serie di “talenti” acquisiti anche in esistenze precedenti e di lezioni di cui non abbiamo completato l’apprendimento: se per esempio abbiamo vissuto una vita nella quale abbiamo oppresso altri esseri umani, in una successiva probabilmente ci daremo l’occasione di sperimentare la condizione di oppressi, così da imparare il significato della sofferenza che abbiamo inflitto. Il karma, lungi dall’essere il castigo inflitto da un dio vendicativo, diventa allora un vero e proprio “piano di studi” in atto anche in questa esistenza attuale. E’ ovvio che qualunque strumento cosiddetto “divinatorio”, come la numerologia, in grado di aiutarci ad identificare le lezioni ancora da apprendere e i talenti disponibili, non può che aiutarci nel nostro processo evolutivo. Anche per coloro che non accettano tale teoria, è interessante conoscere in anticipo quali lezioni esperienziali la Realtà ci riserva per viverle nel modo più consapevole.
Il nome, si diceva, è formato da un insieme di lettere, ognuna delle quali esprime un suono, una vibrazione, ossia una parte del Verbo. Secondo la tradizione ebraica, ogni lettera dell'alfabeto “incarna” un angelo, che potremmo laicamente intendere come una potenzialità dell’uomo. Su un piano più prosaico, esistono fonemi che, all’interno di una cultura, rappresentano – a seconda di come vengono modulati – uno stato d’animo preciso: nella nostra, “Ah!” sarà presente di volta in volta una connotazione di dolore, stupore, delusione eccetera.
Coesistono quindi nel nome valori archetipi, pressoché universali (comuni a tutte le popolazioni, indipendentemente dalla lingua da esse parlata), ed altri “culturali”, particolari, che non interessano la numerologia. Alla numerologia interessano i valori archetipi entrati ormai nell’inconscio collettivo, capaci di influenzare sottilmente la persona attraverso il nome stesso. Ogni suono, non dimentichiamolo, non è altro che una frequenza di vibrazione di un'onda sonora, esattamente come i vari colori sono diverse vibrazioni di quella luminosa; e certo è ormai ben noto l'influsso dei colori sul nostro stato d'animo e perfino sulla nostra salute. Esattamente come accade nel caso dei colori, ogni suono può essere espresso matematicamente in base alla frequenza dell'onda corrispondente.
Suono, vibrazione, numero: tre aspetti della manifestazione dell’energia quando si esprime nella nostra realtà materiale: comprenderli è un modo per andare al di là del velo delle illusioni sensoriali ed avvicinarsi ad un contatto più intimo con la Realtà.
Giancarlo Tarozzi, tra le altre cose, è fondatore dell'Associazione Pachamama. Per informazioni consultare il sito www.sciamanesimo.eu, scrivere a segreteria@sciamanesimo.eu o telefonare al 069032785 o al 3387255800.
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