Dopo la pubblicazione dell'articolo sui mercanti dell'occulto, da più parti mi è stato chiesto come è possibile orientarsi nel vasto mondo delle discipline naturali, scegliere tra le molteplici offerte quelle caratterizzate da un fondo di serietà.
Il fatto è che, nel momento del boom della new è age, si sono creati schemi quasi morali in base ai quali sembra disdicevole, offensivo pretendere di conoscere esattamente il curriculum e la preparazione di chi si propone come insegnante o terapeuta naturale.
Questa situazione è particolarmente diffusa nei popoli a cultura latina; nel mondo anglosassone od in quello francofono, per esempio, chiunque si proponga come operatore in questi settori per prima cosa si premura di far conoscere il proprio percorso personale e professionale.
Se solo ci si pensa per un momento, del resto, questo è esattamente quello che si fa in qualunque altro ambito nel quale ci si debba rivolgere alla consulenza di un esperto. Se ho bisogno di un meccanico, di un elettricista, di un esperto di informatica, o altro è ovvio e naturale che io mi rivolga a persone qualificate che sono in grado di dimostrare il proprio percorso formativo.
Questa semplice regoletta, applicata anche al settore delle tecniche spirituali e terapeutiche, potrebbe far piazza pulita di una buona parte di quelle situazioni che si sono improvvisate negli ultimi anni.
Per insegnare tecniche come lo yoga, per praticare terapie come lo shiatzu, il Reiki, per qualunque tipo di attività a contatto con gli altri, è ovvio e naturale avere seguito dei corsi, delle preparazioni serie e complete. L'assenza di tutto questo, tra l'altro, fornisce ottimi argomenti a tutti coloro che negano completamente la validità dei cosiddetti approcci alternativi. I molteplici maghi, maghetti, dispensatore di consigli cartomantici e numeri del lotto, terapeuti improvvisati, questa grande corte di saltimbanchi del naturale ha dato vita ad un vero e proprio carrozzone ricco di speculazioni che porta spesso chi ricerca qualcosa di serio ad allontanarsi sfiduciato alla prima delusione, alla prima fregatura.
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