Qualsiasi percorso di crescita interiore e/o di guarigione presuppone il recupero del proprio potere personale. Nella visione Tradizionale, con questo termine non ci si riferisce al potere come viene inteso correntemente (politico, economico, sugli altri etc.) ma alla capacità di esprimere pienamente se stessi e le proprie potenzialità scavalcando e addomesticando i limiti posti dalla mente e (in misura inferiore) dal corpo.
Solo quando la Coscienza riassume il ruolo che le compete, di guida dei piani fisico e mentale, si può parlare realmente di un percorso reale di autorealizzazione.
Il corpo possiede capacità estremamente potenti di autoguarigione e autoregolazione, che però subiscono regolarmente l’invasione e il condizionamento del piano mentale; abbiamo allora i problemi psicosomatici, causa del 99 per cento dei disturbi fisici. Del resto, non è una novità il fatto che l’essere umano sia l’animale con la maggior quantità di malattie, cosa che chiunque viva accanto ad animali avrà senz’altro avuto occasione di notare.
D’altro canto, la mente si trova a svolgere un ruolo che non le compete, quello di Coscienza, a causa della condizione abituale di sonno interiore nella quale si vive generalmente (provate a ripercorrere una vostra giornata media e chiedetevi quanto tempo avete vissuto rispondendo consapevolmente a quanto vi accade intorno invece che reagendo automaticamente agli stimoli ricevuti).
Solo una condizione di risveglio del piano cosciente può riportare ogni cosa al suo posto: la mente riprende a svolgere la sua funzione, quella di computer che elabora i dati delle esperienze vissute, il corpo torma ad essere un veicolo per spostarsi nel piano fisico permettendoci di vivere le esperienze stesse, ma siamo Noi a viverle utilizzando gli altri due piani (corpo e mente).
Solo così è possibile trasformare realmente il proprio rapporto con la vita.
Uno dei più grandi ostacoli che si pongono di fronte a chi sceglie di iniziare un percorso verso il proprio potere personale è la condizione di vittima.
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